“Chiediamo al Colonnello Gheddafi di porre fine a ogni inutile resistenza e di risparmiare, in questo modo, al suo popolo ulteriori sofferenze”. Il presidente del consiglio Silvio Berlusconi lancia un appello al Rais per evitare un inutile spargimento di sangue tra la popolazione civile. Ma chiede al Cnt ad “astenersi da ogni vendetta e ad affrontare con coraggio la transizione verso la democrazia con spirito di apertura nei confronti di tutte le componenti della popolazione”. Berlusconi così scarica definitivamente il suo ex amico Gheddafi e plaude al Cnt. “Il Consiglio Nazionale Transitorio e tutti i combattenti libici impegnati a Tripoli stanno coronando la loro aspirazione a una nuova Libia democratica e unita. Il Governo italiano è al loro fianco”
Tutto il mondo segue con attenzione la situazione libica e tutti i leader invitano il colonnello a deporre le armi e ad arrendersi “pacificamente”. Per Obama Muammar Gheddafi ha raggiunto “il punto di non ritorno” ed il “tiranno libico se ne deve andare per evitare un bagno di sangue”. Il presidente Usa ha invitato poi i ribelli entrati a Tripoli a rispettare i diritti umani, preservare le istituzioni dello Stato ed il cammino verso la democrazia. Per gli Stati Uniti, dunque, il Colonnello fa parte del passato e i libici devono “ora pensare a costruire un futuro migliore per il loro Paese”. L’invito a deporre le armi giunge anche da Cameron che, precisa di non avere “informazioni su dove si trovi Gheddafi”. Per Cameron, che annuncia un imminente scongelamento dei beni libici “il regime di Gheddafi sta crollando. Oggi la primavera araba è sempre più lontana dalla dittatura e un passo più vicina alla democrazia”. “Il nostro compito ora – ha proseguito il leader inglese- è di fare il possibile per sostenere il volere del popolo libico. Ovvero un’efficace transizione verso una Libia democratica”. Il presidente francese Nicolas Sarkozy “condanna con la più grande fermezza gli appelli irresponsabili e disperati del colonnello Gheddafi a proseguire a tutti i costi i combattimenti” e “invita le forze che sono ancora fedeli al regime ad allontanarsi al più presto dalla cecità criminale e cinica del loro capo cessando immediatamente il fuoco, deponendo le armi e mettendosi a disposizione delle autorità libiche”. La Russia si aspetta un “imminente” passaggio del potere ai ribelli in Libia dopo la presa della capitale Tripoli e la Cina “ rispetta la decisione del popolo libico e spera nel ritorno della stabilità in Libia” dicendosi pronta a cooperare con la comunità internazionale per giocare un ruolo attivo nella ricostruzione della Libia nel futuro”. Il Primo Ministro maltese Lawrence Gonzi si scaglia contro alcune speculazioni di alcuni emittenti internazionali sul fatto che Gheddafi o alcuni dei suoi collaboratori abbiano chiesto un passaggio o asilo sull’isola. “Non accetteremo mai né Gheddafi, né ufficiali dal suo regime sul suolo maltese,” ha detto il portavoce del ministero degli esteri, aggiungendo che “contro Gheddafi c’e un mandato di cattura internazionale che applicheremo se arriverà qui.”