Un accordo di cooperazione transnazionale è stato siglato dal vicepresidente della Provincia autonoma di Trento, Alessandro Olivi, con i partner di PreMo e Track. Questa mattina, infatti, all’Auditorium Santa Chiara si è tenuta la Conferenza finale dal titolo “Mobilità transnazionale di qualità e tracciabilità delle competenze acquisite”, momento di sintesi dei risultati dei progetti PreMo – Prepara la mobilità e TRACK (acronimo di Transnational Acknowledgement of work experience in foreign companies), finanziati dal Programma europeo Leonardo da Vinci, e promossi rispettivamente dalla Provincia autonoma di Trento e dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. L’obiettivo alla base dei due progetti è la sperimentazione di innovazioni nell’intero percorso della mobilità: dalla preparazione degli scambi al riconoscimento delle competenze acquisite nel corso di tirocini all’estero. La Conferenza era stata preceduta ieri da “In partenza per l’Europa”, quinta giornata informativa sulle opportunità di studio, lavoro o stage all’estero organizzata presso la Sala Rosa della Regione. “Quello di oggi è un momento di riflessione che ha un valore in sé: comprendere che la dimensione regionale e quella europea si intrecciano e possono costituire una reciproca opportunità solo se in Europa non ci andiamo ognuno per conto nostro. Se vogliamo contrastare questo grave fenomeno della disoccupazione, che in particolare colpisce i giovani, noi non possiamo non costruire una piattaforma il più possibile unitaria e omogenea che spinga nella direzione della competitività, dell’innovazione del nostro sistema produttivo attraverso il capitale umano”, con queste parole il vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro, Alessandro Olivi, ha chiuso il confronto tra i rappresentanti politici dei diversi territori italiani ed esteri coinvolti nei progetti PreMo e TRACK. Da molti anni l’Unione europea riconosce alle iniziative di mobilità all’estero per i propri cittadini un ruolo importante nel miglioramento delle capacità linguistiche e delle competenze professionali di ciascuno, ma anche il merito di agevolare esperienze interculturali e soprattutto di vita e d’indipendenza. Non stupisce che la Commissione abbia recentemente fissato l’obiettivo di coinvolgere in iniziative di mobilità transnazionale, entro il 2020, almeno il 6% di tutti coloro che si trovano nel sistema dell’istruzione e della formazione professionale. Una mobilità sempre più su larga scala, ma che proprio per questo non può rinunciare ad essere sostenibile e di qualità. E’ emersa chiara la necessità di promuovere misure sinergiche per la mobilità transnazionale, ed è importante che pubblico e privato uniscano le proprie forze per favorire la mobilità ma soprattutto per reinvestirla sui territori. La mobilità prima di tutto è un’esperienza di vita che rimane non solo nel bagaglio delle conoscenze ma anche in quello personale. Attraverso un’esperienza all’estero c’è modo di migliorare la lingua ed incrementare le competenze professionali. Avere in curriculum un’esperienza all’estero che può voler dire avere maggiori possibilità occupazionali all’estero ed in Italia. Nel confronto, moderato da Paolo Fallai, giornalista del Corriere della Sera, sono intervenuti i rappresentanti dell’Agenzia Nazionale Erasmus Plus, alcune imprese del territorio e due importanti attori internazionali: Arbeit und Leben di Amburgo e HCK International, ente olandese di cooperazione con le imprese.
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