Fabrizio Corona, detenuto nel carcere di Opera e condannato a 14 anni e due mesi, ridotti a 9 anni ed otto mesi per vari reati, chiede la grazia al Capo dello Stato. Si tratta, sia chiaro, di una richiesta di grazia parziale. Al Quirinale viene chiesto di intervenire per rimuovere dal cumulo di condanne a 9 anni i cinque anni ostativi e legati all’estorsione aggravata ai danni del calciatore David Trezeguet, che ha, tra l’altro, negato di aver ricevuto minacce da Corona. E’ questo il reato per il quale Corona è stato definito soggetto pericoloso ed, alla stregua di un mafioso, ha subito le restrizioni che non prevedono alcun percorso rieducativo. In termini pratici Corona deve trascorrere almeno cinque anni in cella. La grazia parziale potrebbe affrancare Corona dal reato ostativo: “Non voglio scappare dalla mia pena o farla franca e voglio scontare la condanna. Chiedo solo aiuto per poter superare quel tecnicismo giuridico della mia condanna a Torino che impedisce al tribunale di sorveglianza di concedermi, come invece hanno richiesto gli operatori sanitari del carcere, l’affidamento terapeutico e poter proseguire quel percorso di cura di cui oggi ho bisogno”. L’incartamento è stato presentato da Ivano Chiesa, penalista del foro di Milano, al ministero della Giustizia e diretto al Quirinale. Il fascicolo verrà trasmesso al ministro della Giustizia che darà il suo parere e lo trasmetterà a Napolitano a cui compete la decisione finale. La grazia per Corona è stata invocata da numerosi personaggi pubblici ma per i suoi comportamenti arroganti ed esibizionisti la grazia esporrebbe Napolitano al vaglio severo dell’opinione pubblica. Il Quirinale è, a seguito della richiesta di grazia parziale, sollevato da una scelta troppo difficile e potrebbe anche, extrema ratio, accettarla e concederla.
Luigi Viscardi