Promossa da “Il carcere possibile onlus” e dal Garante dei diritti dei detenuti della Regione Campania, in collaborazione con Teatro Stabile di Napoli e Provveditorato della Campania Amministrazione Penitenziaria, al via il 12, 18 e 19 dicembre al Ridotto del Mercadante la rassegna teatrale “Il carcere possibile”, giunta alla decima edizione. Una rassegna tra le più significative e consolidate in Italia, nata nell’ambito del progetto avviato nel 2003 dalla Camera Penale di Napoli di denuncia delle condizioni di vita all’interno degli Istituti Penitenziari e a sostegno dei programmi tesi alla rieducazione e al reinserimento sociale del detenuto. L’edizione 2014 accoglie i lavori teatrali di cinque compagnie di detenuti-attori provenienti da altrettanti Istituti di pena della Regione, frutto di laboratori e percorsi creativi realizzati nell’ambito dei piani pedagogici annuali delle Strutture. Il Provveditorato Regionale della Campania ha approvato e finanziato i progetti, che sono stati organizzati e visionati dalle singole Direzioni. I laboratori sono stati condotti in alcuni casi dagli educatori interni, in altri da operatori, registi e attori esterni, con il contributo di magistrati, del personale e della polizia penitenziaria, di associazioni di volontariato. Si parte venerdì 12 dicembre con lo spettacolo Cimiteriol, proposto dai giovani detenuti-attori dell’Istituto Minorile di Airola (BN), a cura di Vincenza De Caprio. «La scena si apre sul retro del cimitero di un paesino di montagna dove, in una sola notte, avvengono fatti oscuri tra loschi individui guidati dal custode del luogo, un certo Paqualone. I complici di quest’ultimo, Fanfellicchio e Biagio Tecnostar, sono stati assoldati dalla malavita per compiere atti criminali come il traffico di organi. Il cuore è la chiave di tutto, la metafora che rivela l’assoluta mancanza di sentimenti nobili, trasformando l’uomo e la sua natura. Tuttavia la mente, accompagnata da fantasmi impazziti, reclama il suo posto in un gioco schizofrenico di apparizioni spettrali. Complice la Luna». La rassegna riprende giovedì 18 dicembre con lo spettacolo L’ultima guapparia, a cura di Saverio Montesano, presentato dalla Casa Circondariale di Arienzo (CE). In scena due soli attori, di cui lo stesso Montesano, regista della messa in scena, egli stesso detenuto presso l’Istituto. Venerdì 19 dicembre terza e ultima giornata della rassegna. Si inizia con i detenuti-attori dell’Istituto a Custodia Attenuata di Eboli (SA), che presentano lo spettacolo Una smorfia di napoletanità, a cura dell’associazione Le canne pensanti. «Uno spettacolo per ridere, un omaggio ai grandi comici del sud. Una carrellata di gag e personaggi nati con la Smorfia e portati in scena con allegria. Un messaggio di speranza e tanti sorrisi, sono il cuore del lavoro delle Canne pensanti e della dottoressa Rita Romano che guida i detenuti della casa di reclusione di Eboli. La dottoressa sottolinea come attraverso la cultura si possa nobilitare l’uomo e, attraverso questi strumenti, conduce il suo lavoro di rieducazione». L’ingresso agli spettacoli è gratuito.
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