Dal kamasutra a de Sade, Parigi capitale dell’arte erotica

Parigi, la ‘Ville lumiere’ dove il buon gusto dei palati si unisce a quello dell’architettura, dove il ‘can­can’ coabita da sempre con gli atelier di Montmarte, riscopre la sua passione erotica in queste feste natalizie e lo fa attraverso tre mostre diverse, tutte dedicate alla fantasie amorose che hanno alimentato l’immaginazione degli abitanti del Globo. A cominciare dall’India e da quella bibbia del desiderio che è il Kama­Sutra. La Pinacothèque di Place de la Madeleine ci fa fare un lungo viaggio tra sculture e miniature appartenute a templi indù dove la pratica dell’amore era illustrata come nelle nostre chiese i racconti del Vangelo. E’ una vera e propria scienza dell’erotismo quella scritta nel III secolo dal saggio Vatsyayana, che ha istruito generazioni di indiani sul piacere sessuale come condizione indispensabile dell’armonia tra uomo e donna, nonché terzo passo fondamentale nella strada verso la liberazione suprema dello spirito. Sono oltre 300 gli oggetti esposti nella mostra “Le Kama Sutra: spiritualité et erotisme dans l’art indien” aperta fino all’11 gennaio per scoprire se le lezioni di vita dei saggi Indù possano ancora essere valide. Un’altra mostra, sempre organizzata dalla Pinacothèque ci propone ‘L’art de l’amour au temps des geishas’, esponendo molti dei capolavori proibiti dell’arte giapponese, approdati in Europa alla fine dell’Ottocento, ma rimasta fino ad oggi nelle stanze private dei collezionisti perché considerata troppo sensuale e lasciva da poter turbare la pubblica morale. Il mondo occidentale ci offre un altro tipo di amore, se così si può chiamare: quello violento delle ‘120 giornate di Sodoma’, il romanzo del marchese de Sade a cui il museo d’Orsay ha dedicato la mostra ‘Sade. Attaquer le soleil’. Come hanno reagito gli artisti alle leggi crudeli del desiderio raccontate in un libro maledetto in pubblico ma letto da tutti in privato? Alla ricerca del modo in cui è stato rappresentato l’irrapresentabile e mostrato l’immostrabile, uno dei musei più importanti d’ Europa ci suggerisce una carrellata di opere in cui anche artisti come Delacroix, Rodin, Goya, Degas, Cezanne e Picasso diventano gli eroi della liberazione dell’immaginario sessuale, ancora prima che il surrealismo di Ernst, Masson e Man Ray riconoscesse al desiderio la possibilità di inventare le forme.

 

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