Renzi, no ad alternative Italicum ma senza rotture

Non ci sono spazi per soluzioni alternative rispetto alla legge che vi ho proposto, ma possiamo prenderci ancora qualche ora alla ricerca di soluzioni tecniche su temi su cui c’è divisione come quello delle liste bloccate, afferma Matteo Renzi nell’assemblea con i senatori Pd. Vi do disponibilità a discutere fino all’ultimo e rimandiamo l’inizio del voto a domani pomeriggio. Ma domani alle 12 si chiude. Così all’assemblea dei senatori Pd il premier concede l’ultimo spazio di confronto rinviando l’avvio del voto sull’Italicum. “Sia chiaro che io cerco accordi con tutti fino all’ultimo ma non sono sotto ricatto di nessuno e, caro Gotor, le tue parole di oggi contro di me sono ingiuste e ingenerose. Non si può usare un gruppo minoritario come un partito nel partito”. Così Matteo Renzi si rivolge al senatore bersaniano che guida la protesta contro l’Italicum. La seconda lettura della legge elettorale in Senato dovrebbe essere quella definitiva e stiamo passando da un eccesso di palude a un impegno di notevoli dimensioni. Ora siamo a un passaggio chiave e non possiamo fare errori.  Domani al Consiglio dei ministri arriveranno i provvedimenti sulle banche con nuove raffiche di sospensioni al rialzo in borsa tra le popolari per le attese legate all’eliminazione del voto capitario, che favorirebbe nuove aggregazioni tra banche. Dopo gli stop in mattinata sono finite in asta di volatilità Ubi, Bper e Bpm in parallelo alle parole di Renzi che ha detto che domani in Consiglio dei ministri ci saranno misure sugli istituti di credito.

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