Lotta all’evasione fiscale, misure anti-corruzione e anti-contrabbando, pubblica amministrazione più efficiente. E’ questa la prima bozza della lista di riforme che il Governo Tsipras ha già preparato ed inviato a Bruxelles, in attesa di un riscontro dei tecnici europei che aiuti a preparare la lista definitiva attesa entro stasera dalla ex Troika. Atene non è sola, e da venerdì la Commissione Ue lavora assieme al Governo fornendo quello che chiamano ‘sostegno tecnico’, cioè sia un aiuto sia un modo per controllare che i greci non scrivano un piano inaccettabile per l’Eurogruppo chiamato ad esprimersi domani . La bozza arrivata ad Ue, Fmi e Bce ieri sera è composta da tre pagine nelle quali, accanto ai provvedimenti, non ci sono numeri che spieghino l’impatto delle misure sul bilancio, prima preoccupazione dell’Eurogruppo, il quale ha chiaramente detto che vuole vedere coperture chiare per ogni riforma. La bozza specifica per ora solo le aree in cui il Governo intende intervenire, con riforme principalmente strutturali, che al momento non sembrano avere un impatto negativo per i conti. Per ora c’è la lotta all’evasione fiscale e il contrabbando di sigarette e benzina, e la riforma della pubblica amministrazione. Nonostante fonti governative facciano sapere che la lotta all’evasione potrebbe valere tra i 2-2,5 miliardi all’anno, nel piano non si faranno cifre. Anche perché la Commissione Ue, che sta avendo “un dialogo costruttivo con i greci”, ha sempre diffidato delle stime dei Governi su evasione e corruzione, e non le ha mai considerate coperture valide. Non è chiaro se la lista comprenderà anche le prossime privatizzazioni sulla lista del Memorandum, interrotto dall’estate scorsa. Tsipras le aveva prima bloccate, poi ha detto che alcune andranno avanti. Se volesse bloccarle, dovrebbe trovare delle misure equivalenti, visto che l’equilibrio dei conti è la regola d’oro. “Stiamo compilando una serie di misure che rendano la pubblica amministrazione più efficiente e per combattere l’evasione fiscale, questa settimana sarà una battaglia quotidiana, ogni centimetro dev’essere conquistato con grande sforzo”, ha detto il Ministro di Stato greco Nikos Pappas. Al momento, quindi, non c’è molto spazio per le misure sociali che Syriza ha promesso, dall’aumento del salario minimo alla riassunzione dei dipendenti statali licenziati. Lo spazio ci sarà solo più in là, quando l’Eurogruppo darà il via libera all’utilizzo di una parte dell’avanzo primario, come da accordo di venerdì. Ma questo accadrà solo dopo l’approvazione del piano di riforme e lo sblocco degli aiuti, che dovrebbe avvenire martedì. In realtà Alexis Tsipras e il ministro delle finanze Yanis Varoufakis non hanno ancora pronta una strategia economica e politica davanti a un paese che li ha votati per dire un no netto all’austerity, e che si trova invece ad accettare un accordo che impone grossi limiti alla flessibilità interna. Il premier percorre uno stretto sentiero per ottenere l’appoggio internazionale, ed ha aggiunto e cancellato passaggi della lista, incassando attacchi provenienti dalla sua sinistra. Quello che ha destato maggiore impressione è stato quello sferrato da Manolis Glezos, l’eroe della Resistenza greca contro i nazisti che nel 1941 tolse la bandiera con la svastica dall’Acropoli. L’ultranovantenne eurodeputato di Syriza, ha attaccato la politica di Tsipras dopo la vittoria del 25 gennaio e l’accordo con l’Eurogruppo dicendo ”chiedo scusa al popolo greco, perche’ anch’io ho partecipato a questa illusione”.