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Una nuova bufera investe il presidente della Fifa Joseph Blatter, che in un intervista alla Cnn nega l’esistenza del razzismo sui campo di calcio. “Non c’è razzismo, forse qualche parola o gesto non corretti. Ma in questi casi basterebbe dire che questo è solo un gioco e stringersi le mani”. Il dirigente svizzero ha subito precisato che si è trattato di un equivoco, ma ciò non è bastato per tentare di placare gli animi, soprattutto in Inghilterra dove proprio in questi giorni la Football Association è alle prese con due presunti casi di razzismo, che riguardano il giocatore del Liverpool Luis Suarez e il capitano della nazionale inglese e del Chelsea Jhon Terry. “Voglio chiarire che sono assolutamente impegnato nella lotta contro il razzismo e contro qualsiasi tipo di discriminazione nel calcio e nella società” – dice in una nota – “guido personalmente questa battaglia contro il razzismo nel calcio e la Fifa lo sta facendo con campagne come ‘Say No to Racism'” – aggiunge il massimo dirigente dell’organismo di Zurigo – “i miei commenti sono stati fraintesi. Quello che volevo dire è che durante un incontro i giocatori lottano con gli avversari e a volte fanno cose sbagliate. Ma normalmente, alla fine di un match, ti scusi con l’avversario con il quale ti sei confrontato, stringi mani e quando una partita è finita, è finita”. Rio Ferdinand, difensore del Manchester United, ha manifestato tutto il suo stupore in un ‘post’ su Twitter: “Ditemi che il commento sul razzismo nel calcio di Sepp Blatter che ho appena letto non è vero…altrimenti sarei stupefatto”. Furioso Gordon Taylor, direttore esecutivo della Football Association (FA), che interpellato dalla Bbc ha chiesto le dimissioni di Blatter – “Questa è la goccia che fa traboccare il vaso” dice alludendo all’attuale presidente della Uefa – “Credo che sia arrivato il momento di voltare pagina e passare a Michel Platini”.
