Libia e Ucraina, Renzi e Putin si tendono la mano

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha riunito questa mattina a Palazzo Chigi i ministri Paolo Gentiloni, Roberta Pinotti ed Angelino Alfano, con il sottosegretario ai Servizi Marco Minniti, nell’ormai consueto incontro sulla situazione libica e la lotta al terrorismo. Al centro della riunione, spiegano fonti di Palazzo Chigi, gli esiti della visita del premier in Ucraina e Russia. L’Italia confida nell’aiuto della Russia per trovare una soluzione politico-diplomatica in Libia. La Russia spera che l’Europa, anche grazie al ruolo dell’Italia, si adoperi affinchè il rispetto dell’accordo di Minsk sull’Ucraina porti al superamento delle sanzioni adottate contro Mosca. Sono queste, in sintesi, le posizioni emerse al termine dei colloqui che Matteo Renzi ha avuto a Mosca con Vladimir Putin. Il presidente del Consiglio, dopo aver deposto un mazzo di fiori sulla tompa di Boris Netsov, il politico dell’opposizione ucciso la scrsa settimana, e un incontro con il premier Dmitri Medvedev, ha avuto un lungo colloquio con il presidente russo. Oltre tre ore, nel secondo faccia a faccia fra i due leader dopo quello, avvenuto lo scorso ottobre, a margine del vertice Asem di Milano. Renzi ha detto di sperare ”molto nell’aiuto che il presidente Putin e la federazione russa possono dare nel Consiglio di sicurezza; perche’ il ruolo della Russia nella questione libica, anche alla luce dei legami storici tra Russia ed Egitto, puo’ essere molto importante”. Il dossier libico, ha aggiunto il presidente del Consiglio, è “prioritario” in particolare nella battaglia contro chi vuole “distruggere i valori su cui sono fondate le nostre comunità: oggi la minaccia del terrorismo e del fanatismo religioso è una minaccia particolarmente grave”. Anche Putin ha riconosciuto che sul terreno “la situazione è peggiorata”. E la Russia, ha detto, “è per una soluzione pacifica e appoggia gli sforzi dell’Onu”. Parole apprezzate da Renzi. ”Il ruolo della Russia, per la sua storia e il suo ruolo nel consiglio di sicurezza, può essere decisivo” nell’affrontare la crisi libica e la minaccia terroristica, ha detto il presidente del Consiglio, secondo il quale “occorre una risposta incisiva internazionale”. Il nostro dialogo politico è sempre molto attivo e sono felice di incontrarla a Mosca per parlare nel complesso dei nostri rapporti, ha detto Putin accogliendo il premier Renzi 
al Cremlino. Lavoriamo insieme, ha sottolineato il presidente russo, in vari settori: nell’energia, nei macchinari industriali, nello spazio e in molti altri ambiti”. Che i rapporti siano privilegiati, pare confermato dalla visita che il presidente russo farà a Milano in occasione dell’Expo il 10 giugno, nella giornata della Russia all’esposizione universale.  Renzi ha espresso la propria posizione sulla crisi ucraina. La situazione resta complicata, ma non ci sono più combattimenti né morti e non si distruggono le statue. Bisogna rispettare gli accordi di Minsk e questo apre la possibilità per un dialogo diretto tra Kiev con Donesk”, ha detto Putin facendo intendere di contare sull’Europa e in particolare sull’Italia per fare in modo che quell’intesa sia rispettata. Per parte italiana, Renzi ha ricordato le difficoltà tra Ue e Russia, ma ha voluto sottolineare il passo in avanti decisivo degli accordi di Minsk, è un buon lavoro che consente di indicare la strategia non solo per il cessate il fuoco, ma soprattutto indica una soluzione. Nelle prossime settimane e mesi sarà fondamentale continuare a lavorare insieme. E ciò nonostante le sanzioni siano un problema nei rapporti fra Russia ed Europa. “C’è uno spazio di collaborazione pur in un contesto di difficoltà legato alle sanzioni europee e alle contro sanzioni russe che costituiscono naturalmente in entrambe le direzioni un problema”. Sanzioni che però non impediscono a Italia e Russia di avere intensi scambi commerciali. Basti pensare, come ha ricordato Putin, che circa 900 mila cittadini russi hanno visitato l’Italia lasciando nel nostro Paese un miliardo di dollari.

 

 

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