Marine Le Pen in Francia e Podemos in Andalusia: il Front National non sfonda ma si afferma come antagonista di primo piano dei socialisti al governo e della destra di Nicolas Sarkozy, protagonista del grande ritorno delle amministrative. Dalle urne andaluse, gli “indignados” di Podemos escono con un’affermazione straordinaria, intorno al 15% all’ esordio politico sulla scena nazionale. Vincono i socialisti del Psoe, che governano la regione da 33 anni, e sono a un passo dalla maggioranza assoluta, con la presidente uscente Susan Diaz che secondo alcuni punterebbe addirittura a diventare premier a Madrid, quest’autunno. Le incognite di un’elezione inedita visto che dalle vecchie cantonali si è passati alle dipartimentali con la riforma che ha ridisegnato il territorio francese, hanno portato ad exit poll ancora più incerti del solito. L’unica costante e l’unica certezza è la vittoria, per nulla scontata, dell’alleanza di centrodestra fra l’UMP di Nicolas Sarkozy e l’UDI. Al secondo posto si sente certa Marine Le Pen, anche se i primi sondaggi davano il partito socialista in vantaggio. In quel caso, proclama la bionda leader, “siamo diventati il primo partito di Francia”, visto che UMP-UDI è una coalizione occasionale. Quanto ai socialisti, il primo ministro Manuel Valls si è affrettato ad esultare, appena 10 minuti dopo il primo exit poll, perché “stasera il Front National non è il primo partito in Francia”. Ha sottolineato anche di essere soddisfatto visto che per ottenere questo risultato si era “impegnato personalmente”, ma forse ha avuto troppa fretta. La Le Pen chiede le “dimissioni già da questa sera” del premier, esultando per le posizioni conquistate in vari dipartimenti. Il Front national partiva da zero a livello locale e in almeno quattro-cinque cantoni ha già eletto un consigliere al primo turno. In vista del ballottaggio fra una settimana, Valls non ha esitato a schierarsi con il tradizionale “fronte repubblicano”, alleanza ove possibile con il centrodestra per sbarrare il passo al Front National. Sarkozy si è limitato all’esclusione di qualsiasi accordo locale o nazionale con l’estrema destra. In Andalusia, primo test elettorale dell’anno in Spagna, ha tenuto molto bene il Psoe, ma Podemos e i in minor misura centristi Ciudadanos incalzano da vicino. I socialisti confermano i buoni risultati del 2012, ma dovranno verosimilmente allearsi non avendo la maggioranza assoluta per sette-otto seggi. Tracollo del Partito popolare, che perde 17 seggi. Podemos, con un exploit all’esordio sulla scena nazionale, conquista intorno al 15%, il partito centrista Ciudadanos, nato dieci anni fa in chiave unionista in Catalogna, diventa la quarta forza politica, con circa il 9% dei voti.