Michele Pelillo, Movimento 5 Stelle e Ilva di Taranto

L’onorevole Michele Pelillo,vicepresidente della commissione Finanze Camera dei deputati, deputato PD, è fortemente polemico nei confronti delle europarlamentari 5Stelle e della loro visita allo stabilimento dell’Ilva di Taranto: “Le tre europarlamentari grilline hanno sbagliato giorno per una gita fuori porta dall’intenso sapore elettorale. Bastava anticipare di due giorni e avrebbero azzeccato la giornata giusta, quella di pasquetta che, per tradizione, favorisce le gite fuori porta. Lette le banali dichiarazioni rese dopo la visita ci si chiede che cosa siano venute a fare se non ancora una volta a gufare contro i finanziamenti che grazie a Renzi, al suo governo e al Pd sono in arrivo e che finalmente potranno assicurare a Taranto e ai tarantini il completamento dei lavori AIA insieme all’ammodernamento della fabbrica e ad una nuova grande opportunità per la città fondata su storia e cultura. L’unica dichiarazione con un senso compiuto è quella per cui dicono che sanno benissimo che c’è tra lo Stato e la Commissione una trattativa che riguarda la procedura d’infrazione e che   riporteranno  le  osservazioni dando il loro contributo. E se invece di lavorare contro Taranto e i tarantini le tre europarlamentari grilline organizzassero un’altra gita fuori porta, sempre con i soldi dei contribuenti, magari altrove e stavolta nel giorno giusto?”.  In realtà i deputati europei del Movimento 5 Stelle,  Rosa D’Amato, Laura Ferrara, Eleonora Evi e Piernicola Pedicini hanno visitato lo stabilimento dell’Ilva per controllare personalmente le condizioni dei lavoratori e degli impianti. Alla conferenza stampa è stato precisato che la visita è durata due ore e mezza e che è stato quindi impossibile poter visionare tutti i settori, sia per motivi di tempo che per motivi di sicurezza dei deputati. Si sono trovati davanti una situazione molto tranquilla, ben ordinata e soprattutto pulita dove sono state accolte e guidate lungo un percorso predeterminato in settori prestabiliti accompagnati dalla disponibilità dei dirigenti e da lavoratori ormai in bilico tra il diritto al lavoro e l’imprescindibile diritto alla salute. Anche se i dati ARPA sulle emissioni registrano una diminuzione delle sostanze nocive rilasciate e assimilabili non soltanto tramite l’aria ma anche tramite gli alimenti, con un numero sempre elevato di mortalità per tumori soprattutto di bambini e feti, viene ricordato chiaramente che questi risultati vanno in parallelo con una diminuzione della produzione, e per tanto non bisogna illudersi.  Verrà presentata questa situazione direttamente alla Commissione Ue per cercare di risollevare le condizioni della città dove è in atto un vero e proprio disastro ambientale e sanitario facendo leva sui giusti investimenti economici, per l’innovazione e il progresso, ribadendo più volte che il futuro di Taranto non è soltanto l’Ilva.

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