Si chiude l’era di Pietro Ciucci all’Anas e arriva Gianni Armani. Le dimissioni del presidente con funzioni di ad da 9 anni alla guida della società e considerato l’ultimo boiardo di Stato, sono diventate operative con l’ok dell’assemblea degli azionisti al bilancio 2014. Ieri c’è stata una nuova riunione dell’assemblea per il rinnovo del Cda con l’indicazione del nuovo vertice. Il board sarà di tre membri e ‘Armani sarà affiancato da Cristiana Alicata, ingegnere meccanico proveniente dal gruppo Fiat, e da Francesca Moraci, un architetto esperto di logistica e titolare di una cattedra di urbanistica a Reggio Calabria. L’assemblea per l’approvazione del bilancio era attesa perché Ciucci, come annunciato il 13 aprile scorso, doveva rimettere l’incarico di consigliere e amministratore. E così è avvenutoe le dimissioni sono da oggi effettive. Ciucci ha ringraziato i Ministeri azionisti e il governo per la fiducia accordatagli nel lungo periodo del suo incarico. E un ringraziamento l’ha riservato anche al personale, al quale ha inviato una lettera di saluto: “L’Anas che lascio è diventata, grazie al lavoro e al contributo di tutti voi, un’azienda moderna e con i conti in ordine e un bilancio risanato e sostenibile”, ha scritto Ciucci, ricordando che al suo arrivo a via Monzambano nel 2006 l’Anas era “una società per azioni solo ‘sulla carta intestata’, con i conti in rosso e una perdita annua di mezzo miliardo di euro nel bilancio e con una governance in forte crisi”. Un ciclo si è chiuso, ha ribadito . Già da qualche tempo avevo in animo di rimettere l’incarico, avendo concluso la missione affidatami e avvertendo l’opportunità di un ricambio dopo un lungo periodo di impegno. Arriva così alla guida Armani, amministratore delegato di Terna Rete Italia, mentre sfumano i nomi di Mario Virano e Domenico Arcuri. L’assemblea ha anche dato il via libera al bilancio 2014, che si è chiuso con un utile in crescita a 17,6 milioni, dai 3 milioni del 2013, e ha deliberato di distribuire integralmente, al netto dell’accantonamento a riserva legale, un dividendo di 16,7 milioni all’azionista Tesoro. “Da sette anni consecutivi Anas chiude il bilancio in utile”, ha sottolineato Ciucci, aggiungendo che il Mef dal 2009 ad oggi ha ricevuto da Anas complessivamente circa 65 milioni, 50 mln di dividendo e 15 di spending review.
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