”Mai cambiato idea su ricandidatura. Sono qua per restare fino al 2023”, ha detto il sindaco di Roma, Ignazio Marino durante una conferenza stampa in Campidoglio. “Chiedo una grande mobilitazione civica, voglio che i romani mostrino il loro vero volto, non quello che raccontano la tv e i giornali perché la nostra è una città popolata da persone per bene. Chiedo soprattutto alla giunta e ai consiglieri di maggioranza un grande sforzo per fare in modo che Roma sia veramente la capitale d’Italia e d’Europa” ha aggiunto, dopo aver illustrato, nella Protomoteca del Campidoglio accanto al presidente amministratore delegato di Ama Daniele Fortini, le linee guida per il risanamento di Ama e il decoro della città. In realtà non si dovrebbe parlare di decoro della città ma di danni per la città, che scaturiscono dal dito puntato dal ministero dell’Economia sulle voci extra pagate da Roma Capitale ai lavoratori prima della riforma del sistema voluta da Marino e venuta alla luce la scorsa estate. Tra il 2008 ed il 2013 i bonus a pioggia sarebbero stati indebitamente erogati ai dipendenti comunali per oltre 360 milioni complessivi. Il Campidoglio oggi dovrebbe azzerare il fondo del salario accessorio per i prossimi anni, ed i romani con lo stop agli extra per i dipendenti del Campidoglio vedrebbero ridursi servizi fondamentali, come gli asili nido, la polizia municipale e gli uffici comunali. I sindacati sono sul piede di guerra: “Se toccano i salari accessori dei dipendenti del Comune di Roma, bloccheremo la città per il Giubileo”. In contemporanea slitta il decreto con il quale il presidente del Consiglio dovrebbe istituire un piano di coordinamento tra prefetto e sindaco in vista del Giubileo. Il premier, garbatamente, ha fissato un timing; dimissioni dopo l’estate, commissario che gestisce Roma e il Giubileo, ed elezioni in primavera insieme alle comunali di Milano, Bologna, Torino e Napoli. Marino deve riflettere sull’opportunità politica delle scelte da fare, che forse impongono un taglio netto col passato e con la bonifica del Pd romano. Fuori dal Campidoglio si è svolto un flash mob di Ncd per chiedere le dimissioni di Marino. Con l’immagine di Marino abbracciato ad una poltrona, Ncd ha invitato il primo cittadino alle dimissioni, per restituire la parola al popolo ed indire al più presto le elezioni. “Il rapporto di fiducia tra Marino e la Città si è ormai dissolto”, ha detto il coordinatore Ncd del Lazio Roberta Angelilli, dando il la alla “Maratona per le dimissioni”. Alla manifestazione Ncd erano presenti il Consigliere comunale Roberto Cantiani e i municipali Stefano Erbaggi, Jessica De Napoli, Alessandra Consorti e Isabella Foglietta. Anche oggi siamo in Campidoglio insieme ai cittadini, ha aggiunto Angelilli, per chiedere a gran voce al Sindaco Marino di dimettersi, e non solo perché nell’indagine Mafia Capitale c’è il coinvolgimento di molti esponenti della maggioranza Marino; ma soprattutto perché, oltre al malaffare, purtroppo la Capitale d’Italia è ormai una città bloccata, allo sbando, dove la Giunta Marino non riesce a gestire neanche l’ordinaria amministrazione e a garantire una minima efficienza dei servizi di base. Di fronte a questo fallimento e davanti a cittadini, categorie e movimenti in protesta, il Sindaco risponde, come accaduto anche oggi, con sorrisi di scherno, ostentando il simbolo della vittoria. Non si rende conto di essere imbarazzante e fuori luogo ed è un atteggiamento che non offende soltanto i manifestanti ma umilia un’intera città.
Roberto Cristiano