Una bottiglietta d’acqua sorseggiata sulla spianata della Torre Hassan di Rabat. La moschea incompiuta della capitale marocchina è ormai luogo di elezione delle manifestazioni di protesta. Questa volta tocca a Massayminch, in arabo ‘Noi non digiuniamo’. Così dopo le Femen che si sono mostrate nude e il bacio della coppia gay, è il lato laico della società civile che scende in campo contro l’articolo 222 del codice penale. Per il Ramadan, i musulmani non possono mangiare o bere in pubblico.
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Conferenza sulla solidarietà europea ad Arad, Romania
Per due giorni, il 4 e 5 settembre, la città di Arad, sita nell’ovest della …