Due iraniani, sono stati condannati a morte perché ritenuti colpevoli di aver stuprato una ragazza di 18 anni. I due, sono stati impiccati nel carcere centrale della città di Borujen, nell’Iran sudoccidentale. Lo riferisce oggi il sito attivo nell’ambito dei diritti umani “Herana”, spiegato che Ramin Hatami, 26 anni, e Asqar Tahmasbi, 32 anni, sono stati impiccati due giorni fa. Secondo quanto riferito dal procuratore che ha seguito il caso, Asqar Gudarzi, nell’estate del 2010 i due hanno sequestrato la ragazza, per poi seviziarla e violentarla nei sobborghi di Borujen. La ragazza aveva denunciato i due uomini. “Dopo circa un anno di udienze e dibatti in aula – ha detto il procuratore – la condanna a morte per impiccagione è stata confermata dalla Corte Suprema”. In Iran, dalla rivoluzione del 1979 e con l’istituzione della Repubblica islamica, vige il diritto penale islamico sciita che prevede la pena capitale per una serie di reati. Tra questi anche lo stupro e l’adulterio.
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