Il premier serbo Alaksandar Vucic ha lasciato la cerimonia a Srebrenica, al mausoleo di Potocari, indetta per il 20esimo anniversario del massacro compiuto nel 1995 dalle forze serbe. Dopo essere stato colpito da una pietra lanciata dalla folla inferocita Vucic ha abbandonato le celebrazioni del genocidio ritornando a Belgrado. All’ingresso del cimitero, dove era in programma la tumulazione di alcune delle vittime del genocidio, la folla è riuscita ad abbattere le barriere di protezione, dirigendosi verso Vucic, gettando pietre, bottigliette d’acqua e scarpe. Nel mausoleo di Potocari sono sepolte le vittime del genocidio. Prima di raggiungere Srebrenica per la commemorazione del massacro compiuto nel 1995 dalle forze serbe, di almeno 8mila tra uomini e bambini musulmani, Vučić aveva diffuso una lettera aperta in cui condannava l’eccidio. Durante la visita al mausoleo, il premier serbo aveva appena deposto un fiore davanti al monumento che ricorda i nomi delle oltre 6.200 vittime identificate e sepolte nel cimitero quando la folla ha iniziato a scandire Allah akbar (dio è grande), lanciando pietre e bottiglie di vetro. Circondato dalle guardie del corpo, Vučić è riuscito a lasciare il cimitero tra gli appelli alla calma degli organizzatori.