In forte diminuzione il ribasso per Piazza Affari che, seppur resta in territorio negativo, cede soltanto lo 0,09% a 14.280 punti, spinto da Finmeccanica (+2,46%), Fonsai (+2,63%), Italcementi (+2,04%) ed Enel (+0,96%). In difficoltà anche Mediolanum (-2,28%), mentre riduce il calo Mediaset (-0,98%), e in campo bancario cedono Bpm (-1,6%) e Mediobanca (-1,44%). Giù anche Eni (-1,13%), che sconta il calo delle quotazioni del greggio, mentre si porta in parità Intesa Sanpaolo, in attesa della nomina del successore del consigliere delegato Corrado Passera, ora ministro dello sviluppo economico e delle infrastrutture. Positiva Unicredit (+0,93%) insieme a Mps (+0,88%), Banco Popolare (+0,56%) e Ubi Banca (+1,4%). Contrastate Fiat (-1,09%) e Fiat Industrial (+0,76%), sospesa a tempo indeterminato Monti Ascensori.
Una crescita continua invece si registra per lo spread. Il differenziale tra i Btp e i Bund tedeschi tornano a sfondare la soglia dei 500 punti, toccando i 504,7 punti con un rendimento del 6,92%. Lo spread sui Bonos spagnoli sale a 468,6 e quello sui titoli francesi a 161,5.
Borse europee in negativo: Un inizio davvero in calo quello che registra l’Europas, sulla scia dei dai futures su Wall Street in calo (-0,79% i contratti sul Dow Jones e -0,62% quelli sul Nasdaq), in attesa di una lunga sfilza di dati macroeconomici Usa, che verranno diffusi tra le 13 e le 17 di oggi. Tra questi le richieste di mutui (ore 13), gli ordini di beni durevoli, un’ora e mezza più tardi, e l’indice della fiducia dei consumatori misurato dall’Università del Michigan (ore 15.55). Stabili i differenziali dei titoli di stato italiani a 500 punti sui bund tedeschi, mentre quelli spagnoli sono a 475 punti e quelli francesi a 172 punti. Soffrono principalmente i titoli automobilistici e delle materie prime, mentre le banche appaiono contrastate. Sotto pressione gli automobilistici Volkswagen (-2,23%), Bmw (-1,16%) e Daimler (-1,06%), a differenza di Peugeot (+0,94%). In campo siderurgico ed estrattivo-minerario segnano invece il passo Xstrata (-2,68%), Vedanta (-2,25%) e Rio Tinto (-1,83%) insieme a Bhp Billiton (-1,61%), frenate dal calo delle quotazioni dei metalli, che ha colpito anche i listini asiatici nella prima mattinata. La tensione sul greggio frena anche Eni (-1,33%), Bp (-0,72%), Total (-0,7%) e Shell (-0,61%), mentre in campo bancario si controbilanciano gli acquisti su Dexia (+4,18%), Commerzbank (+3,39%) e Bank of Ireland (+2,6%), con le vendite su Piraeus Bank (-2,59%), Rbs (-2,01%) e Hsnc Holdings (-1,2%).
Carmela Iovino