I ministri dell’interno dei 28 paesi dell’Unione europea hanno deciso come distribuire i circa 35mila dei richiedenti asilo siriani ed eritrei che sono arrivati in Italia e in Grecia da aprile. L’intesa ridimensiona il piano della Commissione che aveva sollecitato la ripartizione di 40mila persone con quote stabilite da Bruxelles. Ogni paese ha invece deciso quanti profughi ospitare e cinquemila persone sono rimaste escluse. Saranno, infatti, intorno ai 35mila i ricollocamenti dei migranti bisognosi di protezione internazionale e non i 40mila previsti dal piano della Commissione Ue. Cambiano quindi i numeri previsti dalla prima bozza del piano della Commissione europea che prevedeva 40mila ricollocamenti con l’accoglienza di un migrante in uno Stato diverso rispetto a quello in cui è stata presentata la domanda di asilo, e 20mila reinsediamenti con l’accoglienza di migranti provenienti dai campi profughi. Alcuni Paesi avevano dato maggiore disponibilità per i reinsediamenti, circa 4mila in più rispetto ai 20mila previsti, ma, spiegano altre fonti diplomatiche, questa disponibilità è stata “riorientata” sui ricollocamenti che erano fermi ai 30mila. I Paesi Ue rifaranno però il punto della situazione tra sei mesi per vedere se sarà possibile raggiungere comunque l’obiettivo iniziale di 40mila ricollocamenti da Italia e Grecia. L’accordo Ue sui migranti “è un primo passo in quanto abbiamo completamente coperto il primo anno che riguarda i primi 20mila ricollocamenti previsti tra Italia e Grecia. Mentre sul secondo anno la copertura non è ancora definita all’ultimo dettaglio ma lo sarà entro dicembre”, afferma il ministro dell’interno Angelino Alfano, che sottolinea inoltre come con l’intesa Ue di oggi abbiamo avuto molto di più di quello che tutti i governi precedenti avevano mai pensato di avere sull’immigrazione.
Cocis