“In democrazia non è possibile un uomo solo al comando”, dichiara Sergio Mattarella durante l’incontro con la stampa parlamentare, meglio conosciuta come ‘Cerimonia del Ventaglio’. La cerimonia del ventaglio è il rito di consegna di un ventaglio decorato al Presidente della Repubblica Italiana e ai Presidenti della Camera dei deputati e del Senato, tradizionale omaggio da parte dell’Associazione stampa parlamentare (ASP), che si tiene annualmente tra la fine di luglio e i primi giorni di agosto, presso Palazzo del Quirinale, Palazzo Montecitorio e Palazzo Madama in vista della chiusura dei lavori parlamentari per la pausa estiva. Il ventaglio viene consegnato dal presidente dell’ASP; alla cerimonia partecipano il Direttivo, gli iscritti all’associazione e varie personalità del giornalismo, nonché alte cariche del Governo italiano ed esponenti del Parlamento. L’occasione è colta principalmente per fare un bilancio sull’anno di attività politica e parlamentare, per consegnare i premi giornalistici istituiti dall’ASP nonché per scambiarsi auguri di buone ferie. “La nostra Costituzione è un sistema equilibrato di controlli e influenze reciproche e questo equilibrio esiste e rimarrà, è la principale garanzia della nostra Costituzione e non si può pensare che il presidente della Repubblica possa bloccare scelte politiche che competono a Governo o Parlamento. Il presidente non dispone di un potere di veto, può solo chiedere al Parlamento un riesame e soltanto quando risconti un chiaro contrasto con la Costituzione. Io ho le mie opinioni ma devo accantonarle e su questo rispetterò sempre la Costituzione, ma mi auguro che le riforme vadano in porto dopo decenni di tentativi per evitare il deperimento democratico perchè sono il punto nevralgico di questa legislatura. L’efficienza dell’assetto decisionale e la partecipazione sono due valori a cui ci si deve ispirare. Sia l’efficienza che la partecipazione sono ossigeno per la democrazia”. Il presidente della Repubblica ha poi parlato dei problemi dell’Italia anche nel quadro internazionale: ” Il terrorismo fondamentalista, pericolo principale di questi anni che va combattuto anche culturalmente. Non possiamo dimenticare che il lavoro per tutti è un principio della nostra Costituzione. È un principio ambizioso, certo. Ma senza ambizione non c’è politica. Ci sono segnali di ripresa ma occorre svilupparli e incoraggiarli e farne un uso il più accorto possibile ma non possiamo abbandonare un’intera generazione e il sud”. Mattarella ha anche deciso di dare spazio alla lingua italiana, ricordando ai giornalisti che è una lingua viva, parlata, sottoposta ad una evoluzione. Bisogna stare attenti a difenderla a usare l’uso di acronimi non necessari, neologismi immotivati, o l’oblio della sintassi. La lingua italiana va difesa.
Cocis