Sei accoltellati al Gay Pride di Gerusalemme

Ancora sangue sul Gay Pride di Gerusalemme e sempre  per la stessa mano. La polizia ha confermato che il responsabile è Yishai Shlissel, un ebreo ultraortodosso che aveva già aggredito a colpi di coltello tre partecipanti a una parata dell’orgoglio omosessuale nel 2005 ed era uscito da poco dal carcere. L’uomo arrestato per aver accoltellato sei persone durante la parata nella parte ebraica della città santa divisa è, infatti,  lo stesso che nel 2005 ferì tre persone durante la stessa manifestazione. Che si trattasse proprio di Schlissel lo aveva scritto inizialmente il sito web ‘0404’ e a precisa domanda sull’identità dell’accoltellatore il capo della polizia di Gerusalemme si era limitato ad ammettere che era “già noto alla polizia”. Schlissel è sbucato fuori da un supermercato armato di coltello per avventarsi sui manifestanti. L’attacco è avvenuto nella via Keren ha-Yesod, non lontano dalla residenza ufficiale di Netanyahu, che ha così commentato l’accaduto: “Un evento molto grave, i responsabili saranno puniti con rigore. Le libere scelte di ciascun individuo sono uno dei valori base in Israele. Dobbiamo assicurare che ogni uomo e ogni donna possano vivere in piena sicurezza in ogni strada che scelgono di percorrere”. Tra i sei feriti, anche un agente di polizia edue persone, di cui una donna, sono in condizioni gravi. Un testimone, Shai Aviyor, ha affermato a Channel 2 di aver visto “un giovane ultra-ortodosso accoltellare chiunque si trovasse sulla sua strada. La gente gridava e scappava in cerca di rifugio. Corpi insanguinati erano rimasti sul terreno”. Il Gay Pride di Gerusalemme, a cui  hanno partecipato tra le 2mila e le 5mila persone, non è certo imponente come quello di Tel Aviv, dove lo scorso 12 giugno a marciare erano in 100mila. Ma a Gerusalemme si fa decisamente più sentire la presenza degli ultra-ortodossi rispetto alle altre città israeliane. Di qui le forti tensioni che hanno preceduto la manifestazione tra l’opinione della maggioranza della popolazione, secolarizzata e tollerante, e la minoranza religiosa – ma anche cristiani e musulmani – contraria all’esibizione pubblica dell’omosessualità. Sulla stampa ortodossa, il Gay Pride era stato bollato come “la marcia disgustosa”. Ma i rabbini avevano dato indicazione di ignorarla “per non esporre i timorati a quel genere di degrado”. Posizione che induce a credere che Yishai Schlissel abbia agito da solo. Forse sono maggiori le responsabilità di chi, dopo averlo rimesso in libertà, avrebbe dovuto considerare il rischio di saperlo di nuovo in circolazione nel giorno del Gay Pride.

 Cocis

 

 

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