epa04871077 US President Barack Obama delivers remarks outlining his clean power plan, in the East Room of the White House in Washington DC, USA, 03 August 2015. Obama's clean power plan establishes national standards to limit carbon pollution from power plants, aiming to reduce to carbon dioxide emissions by 32 percent from 2005 levels by 2030. The regulation is expected to face legal challenges from Republican lawmakers, with as many as 25 states expected to join in a suit against the rules, according to media reports. EPA/MICHAEL REYNOLDS

Obama annuncia piano per il clima: “Entro 2030 taglio 32% emissioni rispetto al 2005”

Nulla minaccia di più il nostro futuro e quello delle nuove generazioni del cambiamento climatico, afferma  Barack Obama, annunciando il suo piano per il clima: “Abbiamo affrontato in 6 anni molte sfide, dalla recessione alla ricostruzione dell’economia, all’Iraq, ma sono convinto niente minaccia di più il nostro futuro che il cambiamento climatico”, sottolineando la necessità di garantire che ci sia acqua e aria pulita e un futuro per i nostri figli. Il cambiamento climatico non riguarda solo il futuro dei nostri figli e nipoti, ma è una realtà già oggi e rappresenta un rischio immediato per la sicurezza nazionale. Siamo la prima generazione a sentire l’impatto del cambiamento climatico e l’ultima generazione che può fare qualcosa per combatterlo. Oggi siamo qui per annunciare il piano per l’energia pulita che ha richiesto due anni, ma è il passo più importante che l’America abbia mai fatto in materia di cambiamento climatico. Entro il 2030 ridurremo le morti premature legate alle emissioni di carbonio delle centrali elettriche del 90%. Entro il 2030 le emissioni di carbonio delle centrali elettriche saranno ridotte del 32% rispetto al 2005 e 87 milioni di emissioni di carbonio saranno tolte dall’atmosfera. Il presidente ha definito il piano ‘realistico e raggiungibile. Ci saranno i critici, ci saranno i cinici che diranno che non si può realizzare. E prima ancora che il piano fosse completato, le lobby si stavano già mobilitando contro di esso. Diranno che taglierà posti di lavoro, che la mia è una guerra al carbone ma sono scuse per l’inazione. Non hanno nemmeno senso. Non voglio illudervi. Sarà difficile. Nessun paese cambierà il riscaldamento della terra da solo ma se noi non cambiamo, nessuno lo farà’.
Il nostro piano farà risparmiare ad ogni americano 85 dollari l’anno sulle bollette di luce e gas. L’annuncio del presidente è arrivato nella giornata in cui uno studio del World Glacier Monitoring Service dimostra che i ghiacciai del pianeta si sono ridotti a livelli mai visti negli ultimi 120 anni, con significativa accelerazione dello scioglimento nella prima decade del secolo. I negoziati internazionali sotto l’ombrello Onu hanno prodotto finora pochi risultati concreti con un fallimento totale a Copenaghen (2009), una intesa presentata come un successo (Durban 2011), ma che di fatto rinvia tutto a Parigi, che diventa quindi un appuntamento senza appello. I 195 Paesi che partecipano alla Convenzione quadro sui cambiamenti climatici (Unfcc) si sono impegnati a trovare una intesa a cui dovranno aderire anche i Paesi in via di sviluppo, esclusi dal protocollo di Kyoto, oltre agli Usa. La Cina produce oltre un quarto delle emissioni mondiali di Co2, contro il 16% degli Usa e l’11% dell’Ue. A Parigi ogni Paese presenterà il suo piano di riduzione delle emissioni e su quella base si cercherà una intesa che entrerebbe in vigore nel 2020.

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