E’ volato a Strasburgo il premier italiano Mario Monti che oggi siederà tra Germania e Francia, per mostrare la soluzione italiana alla crisi in corso. Stando a quanto riferiscono fonti vicino a Monti,il Presidente del Consiglio vorrebbe porsi come di ‘mediatore’ tra Parigi e Berlino, salvaguardando da un lato l’attuale statuto della Bce .
Durante il vertice, il professore darà il suo contributo come premier di un “Paese fondatore” che può fornire utili suggerimenti per una soluzione di una crisi che – a suo giudizio – ha ormai raggiunto livelli “drammatici” e per la quale servono soluzioni in tempi rapidissimi. Ed infatti non è più solo l’ Italiao la Grecia ad essere sotto attacco. Ormai anche la Francia, e persino il bund tedesco, iniziano a sperimentare sulla propria pelle gli effetti della crisi.
Dunque Monti dovrà convincere Francia e Germania che l’ Italia avrà una parte attiva nel risanamento del debito pubblico. Compito che non dovrebbe risultare difficile al professore, che gode della fiducia delle massime cariche istituzionali, come dimostra la nota congiunta di Renato Schifani e Gianfranco Fini. Ma potrebbe anche riproporre il delicatissimo tema accennato negli incontri di Bruxelles: e cioé se e come gli obiettivi di bilancio debbano essere modificati in virtù del peggioramento delle prospettive economiche.
Monti, comunque, non potrà che ribadire quanto sia importante una risposta comune, senza la quale l’Eurozona non riuscirà ad uscire dalla crisi. Per Angela Merkel e Nicolas Sarkozy, d’altro canto, sarà l’occasione per riconfermare quell’apertura di credito data ‘in bianco’ nuovo presidente del Consiglio. Ma al di là del sostegno diplomatico e politico, nel corso della trilaterale si dovrà ragionare su come uscire dalla crisi.
Per evitare una ritorsione sui mercati, fonti diplomatiche ci tengono a precisare che non sono attese decisioni concrete. In questo modo il vertice di Strasburgo non sortirà eccessive aspettative..Ciò non significa che non si parlerà di temi concreti. A cominciare dal ruolo della Bce che Sarkozy vorrebbe impegnata in massicci acquisti di titoli di Stato. Posizione che vede nettamente contraria Berlino. Per la Germania, inoltre, la soluzione degli eurobond è “straordinariamente riduttiva” perché prima di “socializzare il debito” si devono cambiare i trattati europei per arrivare ad una vera unione fiscale.
Rispetto a Parigi e Berlino, la posizione di Mario Monti è mediana: anche il professore ritiene che l’ordinamento dell’istituto di Francoforte non vada toccato; ma d’altra parte é da sempre un sostenitore degli eurobond che tra l’altro metterebbero la Bce al riparo da un compito (quello di acquistare titoli sovrani) diverso dalla lotta all’inflazione. l problema è che la modifica dei trattati, come sa bene il professore, richiederebbe troppo tempo e la crisi non aspetterà.
Nel cercare una mediazione, però, dovrà stare attento a non tradire quel principio da lui stesso ribadito proprio martedì a Bruxelles: il primato del metodo comunitario su quello intergovernativo di vertici ‘ristretti’. Filosofia ribadita nel messaggio inviato al premier spagnolo Rajoy nel quale il capo del governo italiano conferma la volontà di “stretta collaborazione” anche con Madrid. Un tema delicato, soprattutto per l’Italia che è tornata a sedere al tavolo coi ‘grandi’.
Carmela Iovino