Domani il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, porterà in Consiglio dei ministri la relazione su Mafia Capitale. Il Comune di Roma potrebbe essere a rischio commissariamento ma, probabilmente, scatterà una sorta di ‘tutela’ del sindaco Marino con ampliamento di poteri per il prefetto Gabrielli. La relazione presentata da Alfano potrebbe riservare sorprese viste le 101 persone coinvolte nell’inchiesta. I sospetti sulle infiltrazioni nella rete politica vicina al sindaco Marino nascono a partire dalle primarie cittadine e la Giunta è stata fortemente decimata dalle inchieste, con molti collaboratori costretti a dimettersi per essere stati inseriti nella ‘black list’ del prefetto Gabrielli. Salvatore Buzzi, tra i vertici di Mafia Capitale, avrebbe finanziato, pur se a norma di legge, la campagna elettorale di Marino con 30mila euro e il ‘Mondo di Mezzo’ avrebbe influito sul governo della città a cominciare dagli affidamenti dei lavori senza gara. Fu la Giunta Marino a invocare l’intervento di Buzzi per l’intervento rifiuti di Natale 2014. Buzzi fu chiamato a intervenire quando le stazioni metro si riempirono di rifiuti per la rinuncia delle aziende incaricate. Naturalmente sarebbe uno spot totalmente negativo sciogliere il governo della Capitale d’Italia per infiltrazioni criminali e avrebbe riflessi negativi anche nelle attività economiche. Un altro motivo da non sottovalutare, e che impedirà lo scioglimento, è l’avvicinarsi del Giubileo e la necessità di una guida politica per la città è a dir poco scontata. La parte politica vicina a Marino rivendica l’assoluta onestà del primo cittadino, a partire dal commissario romano del Pd, Matteo Orfini. Sulla Giunta attualmente in carica c’è poi la garanzia di Alfonso Sabella, magistrato anti-mafia che sta mettendo a punto un severo codice degli appalti e sta rivoluzionando le norme per limitare la corruzione.
Cocis