La Consob conferma le indiscrezioni della mattinata. L’imprenditore francese Xavier Niel è entrato nel capitale di Telecom Italia con una quota pari all’11,2% del capitale. Più precisamente la partecipazione di Niel, fondatore di Iliad e co-proprietario di Le Monde, è composta al momento da derivati in particolare per una quota pari al 6,1% del capitale con diritto di voto con contratti stipulati di opzione “call” (con date precise a partire dal 21 giugno 2016). Niel detiene altre posizioni lunghe pari al 5,109% del capitale con diritto di voto.Sull’acquisizione la Consob ha acceso un faro. Il tema è all’attenzione degli uffici, spiega infatti un portavoce dell’Autorità italiana per la vigilanza dei mercati finanziari. Di fronte a una Telecom Italia che parla sempre piu’ francese, nessun commento giunge da Vivendi come spiega il portavoce della media company guidata da Vincent Bollore’ che di recente è salita al 20% del gruppo italiano. Da quanto trapela da Parigi, non ci sarebbero mai stati approcci tra i due uomini d’affari, Bollorè e Niel. Indiscrezioni che frenano l’ipotesi di un asset francese per il controllo di Telecom Italia. La notizia odierna, comunque, sembra aver sorpreso oltre che la società di telecomunicazioni italiana anche lo stesso Bollorè, il quale starebbe valutando la situazione, ma non sarebbe intenzionato a ‘esporsi’ con una nota ufficiale. Un ingresso, quello dell’imprenditore Xavier Niel, che se per il momento non tocca gli equilibri del cda, sembra destinato a ridisegnare l’assetto azionario. Fondatore e principale azionista di Iliad, la casa madre dell’operatore mobile low cost francese ‘Free’, Xavier Niel, 48 anni, è un vero e proprio self-made man. Attualmente è vicepresidente e direttore delegato alla strategia di Iliad. E’ co-proprietario del gruppo ‘Le Monde’ e di ‘L’Obs’. Ad inizio ottobre ha lanciato un fondo di investimento ‘Media One’ dedicato agli investimenti nel settore dei media insieme a Matthieu Pigasse e Pierre-Antoine Capton. Con l’intervento di Niel, fondatore di Iliad, la quota di capitale Telecom sotto il controllo francese sale al 31%, considerato il 20% di Vivendi e l’11% di Niel. E’ ovviamente rilevante, anche ai fini di un intervento della Consob, verificare se esistano o meno legami tra i due investitori transalpini. Tuttavia, vista anche la storia personale dei due uomini d’affari, che si tratti di una operazione autonoma se non proprio in aperta concorrenza.
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