Borse europee: Apertura in calo, in attesa dell’ Ecofin

Dopo i rialzi di ieri, le Borse Europee partono deboli. I mercati aspettano l’inizio dell’ Eurogruppo e dell’ ‘Ecofin, che oggi dovranno discutere  di eventuali soluzioni al debito del Vecchio Continente. L’indice d’area Stxe 600 cede lo 0,3 per cento, mentre i futures su Wall Street si mostrano poco mossi. A livello settoriale il calo maggiore è delle materie prime (sottoindice dj stoxx -1,04%) con le vendite su Rio Tinto (-1,47%), Xstrata (-1,46%) e Arcelormittal (-1,42%). In calo anche i bancari (-0,8%) con Dexia (-2,58%), Bnp Paribas (-2,68%), Credit Agricole (-1,98%), SocGen (-1,96%). Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali Borse europee: Londra -0,44%, Parigi -0,81%, Francoforte -0,71%, Madrid -1,07%, Milano -0,42%, Amsterdam -0,62%, Stoccolma -0,80%, Zurigo -0,36%.

Spread in rialzo: Lo spread è risalito fino al oltre 510 punti sugli schermi Bloomberg (520 su Reuters) in un mercato fortemente condizionato dall’asta di stamani in cui il Tesoro offre fino a 8 miliardi di Btp. Attesa in particolare per il nuovo Btp novembre 2013 con cedola del 6%, offerto fra 2,5 e 3,5 miliardi. Sul mercato secondario il titolo a due anni offre il 7,28% e il decennale e’ al 7,38%.

Da Nomura taglio all’esposizione del debito italiano. Drastico taglio di Nomura sull’esposizione al debito italiano. Con una nota diffusa nella notte, riporta Bloomberg, la banca giapponese ha ridotto dell’83%, da 2,81 miliardi a 467 milioni di dollari, il valore dei titoli italiani iscritti a bilancio. Stessa sorte per il debito spagnolo, tagliato del 62%, e per quello greco (-43%). Nel complesso, l’esposizione verso Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo e Spagna e’ stata ridotta dai 3,55 miliardi di settembre a soli 884 milioni di dollari

momento, l’Italia non corre, visto che il programma per uscire dalla crisi e’ giudicato da Padoan ”molto severo e molto duro, ma anche evidentemente credibile” agli occhi di Francia e Germania. E, a riprova della fiducia che Bruxelles accorda a Roma, c’e’ la smentita da parte della Commissione Ue e del Fondo monetario internazionale di piani per intervenire in aiuto dell’Italia. ”I dati sono negativi, autorevoli e non inaspettati”, ha commentato il segretario del Pd Pier Luigi Bersani che chiede interventi ”meno recessivi possibili”. Nessuna sorpresa nemmeno per il segretario del Pdl, Angelino Alfano secondo il quale ”quello che emerge e’ la necessita’ di politiche per la crescita”. La ricetta sarebbe quella di investire su Giovani e Donne, secondo il vice-presidente del Fli Italo Bocchino mentre il presidente del gruppo Idv alla Camera, Massimo Donati ammonisce sul fatto che i dati Ocse confermano la tesi che ”e’ inutile fare provvedimenti di solo rigore basati su tasse e tagli”. Nel tonfo della crescita, comunque, nostro Paese sara’ in compagnia di Grecia (-3%), Portogallo (-3,2%) e Ungheria (-0,6%).

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