È probabile che Syed Rizwan Farook, uno dei due killer della strage di San Bernardino, in California, fosse un terrorista islamico. Lo affermano fonti dell’Fbi alla Cnn, spiegando che l’uomo era in contatto telefonico e via social media con più di un soggetto legato al terrorismo internazionale. Farook, che era cittadino americano in base allo ‘ius soli’, e veniva da una famiglia originaria del Pakistan. L’altro killer della strage che ha provocato 14 morti e 21 feriti, è la moglie, di Farook, Tashfeen Malik, 27enne cittadina pachistana. La coppia, secondo i vicini di casa, sembrava incarnare il sogno americano. In primavera la coppia si era trasferita per un mese in Arabia Saudita. Scopo ufficiale del viaggio, il pellegrinaggio alla Mecca. Secondo il precetto islamico pellegrinaggio che va fatto almeno una volta da un buon musulmano prima di morire. L’autore della strage insieme alla compagna era andato, come dicevamo, in Arabia Saudita la scorsa primavera per circa un mese ed era tornato negli Stati Uniti anche sposato. Lo ha detto un collega di Faruk, Patrick Baccari. I parenti di Faruk sostengono che Malik era sua moglie, mentre la polizia si è limitata a parlare di un rapporto tra i due. Entrambi, come è noto, sono stati uccisi dalla polizia. L’attacco al centro per i disabili di San Bernardino, in California, era stato pianificato dai due. Lo ha detto il capo della polizia locale, Jarrod Burguan, confermando che Faruk era presente alla festa di Natale organizzata in una delle sale. La polizia non ha un movente per la sparatoria, ma non escludiamo la pista terroristica, ha detto Burguan. Il bilancio della strage è di 14 morti e 18 feriti. Il padre del killer della strage di San Bernardino, si è detto scioccato del coinvolgimento del figlio. ‘Non mi è stato detto nulla ancora’, ha detto al New York Daily News. ‘Era molto religioso. Andava al lavoro, tornava, pregava. Era un musulmano’. L’assalto in California è molto simile alle stragi di Parigi perché i due killer erano pesantemente armati e hanno colpito mentre era in corso la festa di Natale, sparando per 30 secondi, fermandosi per ricaricare e colpendo ancora. Poi la fuga a bordo di un suv nero mentre sul posto interveniva la polizia locale e le squadre di artificieri che hanno fatto brillare un pacco sospetto nell’edificio e hanno poi trovato altro esplosivo nell’edificio. Gli agenti hanno ricevuto una segnalazione che li ha portati a un indirizzo nella cittadina di Redlands, nella contea di San Bernardino, dove il suv è stato avvistato. È iniziato un inseguimento le cui immagini sono state trasmesse in diretta tv e uno scontro a fuoco tra la polizia e gli assassini che si sono sbarazzati di diversi tubi esplosivi lanciandoli dal finestrino. L’auto dei killer è stata crivellata di colpi mentre gli agenti accerchiavano la zona. I due killer, che avevano una tenuta da combattimento ed erano armati di due fucili e due pistole, sono morti mentre una terza persona è stata fermata e poi rilasciata risultando estranea ai fatti. Nello scontro a fuoco è rimasto ferito anche un poliziotto, ma le sue condizioni non sono gravi. Le analogie con le stragi di Parigi sono inquietanti. Anche in questo caso i due killer erano equipaggiati con tenute tattiche militari e con armi da guerra. Il malfunzionamento di un telecomando avrebbe evitato l’esplosione di un ‘tubo-bomba’ sul luogo della strage di san Bernardino. Lo ha detto il capo della polizia locale precisando che i due terroristi erano pronti per altri attacchi. In casa dei due killer sono stati trovati altri 12 ordigni del genere, insieme a un vero e proprio arsenale tra cui oltre 5.000 proiettili. I fucili usati nel massacro erano del calibro ‘223’, con una potenza tale da poter penetrare i giubbotti antiproiettili delle forze dell’ordine. Sulla questione il presidente Barack Obama, che è accusato dai repubblicani di essere troppo passivo nella lotta all’Isis, è stato piuttosto reticente. ‘Potrebbe essere legata a una lite sul posto di lavoro’, ha detto il presidente americano che tuttavia ha definito possibile il movente terroristico. Obama ha poi rassicurato gli americani sul fatto che sarà chiarito il movente: ‘Andremo a fondo alla vicenda e resteremo vigili’. In queste ore l’Isis sta esultando sul web per la strage in California. Ma nessuna rivendicazione finora dello stato islamico. Secondo il sito Vocativ, con l’hashtag #American_Burning gli estremisti hanno scritto diversi messaggi, tutti in arabo: ‘Le strade della California sono piene di soldati con armi pesanti, l’America sta bruciando. Il nostro dio è grande, e questo inferno è suo volere’. L’uomo, che era cittadino americano, lavorava come ispettore sanitario nel centro specializzato nell’assistenza dei disabili dove ieri sono rimaste uccise 14 persone ed altre 21 sono rimaste ferite. Due colleghi di lavoro, sopravvissuti alla strage perché si trovavano in bagno nel momento in cui sono iniziati gli spari, si sono mostrati scioccati descrivendo Farook come una persona riservata ed educata, che non sembrava nutrire risentimenti. L’attacco all’Inland Regional Center, che si trova ad una novantina di chilometri ad est da Los Angeles, è il più sanguinoso avvenuto negli Stati Uniti dal massacro alla scuola Sandy Hook nel 2012. Farook lavorava da cinque anni al dipartimento per la Sanità e sarebbe rimasto coinvolto in una lite durante la festa, andando via con Malik prima della fine.
Cocis