Continua la discussione sulla vicenda del crac delle 4 banche e sugli interventi a favore dei risparmiatori. L’Anac, presieduta da Raffaele Cantone gestirà gli arbitrati per gli obbligazionisti secondari colpiti dal crac delle 4 banche. ‘In prossime ore faremo tutto possibile perchè chi è stato truffato possa avere i soldi’, afferma il premier Matteo Renzi al Tg5. Non è il momento delle polemiche e meno male che abbiamo fatto il decreto sul salvataggio di 4 banche. Le critiche al governo sono davvero incomprensibili perché abbiamo salvato un milione di persone. Purtroppo le regole che ci sono, e che non hanno consentito di salvare gli obbligazionisti, sono state fatte in passato. Renzi rivendica una linea di massimo rigore, chiarezza e trasparenza. Linea dura del Governo sui prodotti finanziari rischiosi, soprattutto se venduti a clienti non adeguatamente informati. A tracciare le intenzioni dell’esecutivo impegnato nell’arginare le conseguenze del caso obbligazioni subordinate, è il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. Gli interventi di rafforzamento strutturale del settore bancario adottati dal Governo si accompagnano a una rinnovata attenzione all’applicazione rigorosa degli obblighi di diligenza, trasparenza e correttezza, applicabili ai servizi di investimento e alle offerte al pubblico di sottoscrizione e di vendita, dice Padoan parlando in Parlamento. Precisando che tali servizi dovranno essere applicati in modo da non collocare gli strumenti più rischiosi presso clienti non in grado di comprendere l’effettivo rischio. Nel ribadire che le autorità di vigilanza hanno ben operato il ministro spiega che gli interventi a favore dei risparmiatori sono ben diversi di quelli per la ricapitalizzazione delle banche. E che il progetto di ricapitalizzazione da parte del fondo interbancario, che seppure in linea con le regole degli aiuti di Stato, non era ritenuto compatibile con la disciplina della risoluzione, e avrebbe comunque comportato l’avvio di una risoluzione da parte dell’Ue. I 100 milioni che sono stati ipotizzati come contributo del mondo bancario appaiono oggi un numero assolutamente congruo, commenta Roberto Nicastro, presidente dei 4 istituti salvati, a proposito del fondo per il rimborso ai clienti danneggiati. Mille casi critici rappresentano circa una trentina di milioni come impatto complessivo, e sono quelli che hanno la massima priorità. L’analisi si è concentrata soprattutto su 2 elementi. Da una parte focalizzarci sui piccoli risparmiatori con meno di 100 mila euro di risparmi presso le 4 banche, dall’altra ci siamo soffermati su un criterio cruciale, che è quello della concentrazione, ovvero quanto di questi bond subordinati fossero un pezzo molto importante o limitato del patrimonio dei clienti. E, quello che abbiamo verificato è che ci sono 1.000 clienti che hanno oltre il 50%” del loro patrimonio investito nei bond subordinati. Un’80% ha una quota ‘rischiosa’ attorno al 15%”. Per nulla ‘impaurito’ di una commissione d’inchiesta che scandagli gli ultimi 10 anni del sistema bancario, il presidente dell’Abi Antonio Patuelli si sofferma sulla vendita delle 4 banche salvate. La tempistica deve essere di mercato, senza soffocare alcuno ed evitando svendite. Su questo saremo di una decisione e di una durezza totali, perchè non è possibile imporre tempistiche che implichino una svendita, in modo che poi noi paghiamo anche le conseguenze delle tempistiche. Consumatori, intanto, sul sentiero di guerra. Adusbef e Federconsumatori chiedono apertamente le dimissioni di Padoan che difende l’operato delle autorità di vigilanza e annunciano un sit in sotto Bankitalia e Consob e il Movimento dei Consumatori definisce inadeguato il fondo per i rimborsi. Poi sull’intesa con M5S sulla Consulta e sulla possibilità di nuove intese in Parlamento Renzi dice: ‘E’ un accordo istituzionale con il quale abbiamo eletto tre personalità di alto profilo. Noi siamo sempre disponibili a dialogare, non si può bloccare il parlamento. E’ il momento di fare le cose, di dare un segnale ai cittadini’. E sul dialogo con il centrodestra, afferma che bisogna capire se ci sono ancora i moderati. Più che discutere dei posti si mettessero d’accordo. Se non scelgono la linea demagogica ed estremista di urlare contro tutti ma perdendo voti, siamo sempre pronti ad avere un dialogo, restando in alternativa.
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