Causa il blocco del traffico che durerà fino alle 16, deciso dal Comune di Milano a causa del superamento ripetuto delle polveri sottili (Pm10). Complice il fatto che per le vacanze natalizie molti milanesi sono fuori città, nelle ore precedenti si è registrato uno scarso traffico di autovetture. Sono 200 le pattuglie della Polizia locale, per circa 400 uomini, impegnate a far rispettare il divieto. Dalle 7.30 a Roma in vigore il divieto di circolazione nella cosiddetta Fascia Verde per i veicoli con targa dispari, fino alle 12.30 e dalle 16.30 alle 20.30. Potranno circolare i veicoli meno inquinanti: metano, gpl, ibride, euro 6, ciclomotori due ruote quattro tempi euro 2 e motocicli quattro tempi euro 3. Domani il divieto riguarderà le targhe pari. Nel pacchetto antismog del Campidoglio per oggi e domani la possibilità di usare fino a mezzanotte sulle linee di trasporto pubblico di superficie e per la metropolitana il biglietto da 1,50 euro con una sola obliterazione. Rafforzati i controlli dei vigili urbani per multare i conducenti dei veicoli che non rispetteranno le targhe alterne. Hanno toccato quota 97 i giorni di superamento dei valori del Pm10 a Milano dall’inizio dell’anno. Il limite previsto dalla normativa, ricorda l’Arpa (Azienda Regionale per la protezione dell’ambiente), è non più di 35 giorni in un anno. Il 2015 si avvia quindi a diventare uno degli anni ‘neri’ per l’inquinamento dopo un paio con dati sempre negativi, ma meno preoccupanti (nel 2014 i giorni erano stati 77 e l’anno scorso 90). Secondo Arpa, il tempo rimarrà stabile e, tranne una lieve variabilità prevista per martedì e giovedì della prossima settimana, per le prime vere piogge bisognerà attenderà almeno fino al 4 gennaio 2016. Con ieri sono stati 32 i giorni consecutivi oltre il limite di concentrazioni di PM10 a Milano. I recenti studi epidemiologici hanno messo in evidenza le chiare relazioni tra il carico di PM10 presenti nell’aria e le malattie cardio-vascolari o respiratorie. Le PM10 costituiscono la declinazione più locale di uno dei più grandi fattori di inquinamento che è il traffico veicolare. Le PM10 sono quegli elementi che contribuiscono e determinano il picco misurabile assieme ad altri elementi inquinanti (ossido di carbonio, anidride carbonica, ozono, ed altre. Si tratta del fattore più importante che nasce dal traffico veicolare. In altri termini, sono quelle particelle che vengono riportate sui giornali come misura dell’inquinamento atmosferico. Numerosi studi dimostrano il rapporto tra la concentrazione delle polveri fini e le malattie respiratorie. Il fattore di rischio preponderante nel determinare asma e BPCO è dato dal fattore ambientale che conferma che le emissioni nocive in tutta Europa costituiscono un vero e proprio dramma, con alcune zone che sono poi particolarmente esposte. In molte aree, infatti, si assiste a un incremento delle riacutizzazioni delle patologie respiratorie e dei ricoveri ospedalieri, non senza dati allarmanti sui decessi. Sono centinaia di migliaia i morti a livello globale per l’inquinamento; di circa 1500 trilioni di dollari è stata la spesa per l’impatto dei fattori inquinanti sulle malattie respiratorie. Bambini, anziani e pazienti con malattie debilitanti croniche restano i soggetti più a rischio, fino a 6 volte più della media. La questione dell’inquinamento sarà al centro del Congresso Nazionale sulle Malattie Respiratorie ‘Asma Bronchiale e BPCO. Nuovi obiettivi, nuovi rimedi, nuove strategie’, che si terrà a Verona il 14 e il 15 gennaio. Il Congresso, giunto ormai al suo ventesimo anno, dimostra una lunga tradizione e si conferma come evento centrale nello studio scientifico dell’asma e della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e dei fattori relativi, spiega il prof. Dal Negro. I massimi specialisti del settore interverranno per esporre le principali novità scientifiche e per analizzare la governance, la gestione e i costi di queste malattie. Questioni che riguardano tutta la Sanità. Bisogna inoltre tenere a mente che dopo il picco di inquinamento ambientale, il fattore di rischio si mantiene ancora elevato per circa dieci giorni, aggiunge il prof. Dal Negro. Il pericolo di contrarre malattie in ambito respiratorio è dunque più elevato di quanto possa sembrare. Con l’inquinamento, si verifica anche un peggioramento delle malattie di natura allergica, un sinergismo perverso tra questi due elementi che conduce a un circolo vizioso particolarmente dannoso per la salute dell’individuo.Causa di questo riacutizzarsi del fenomeno, una condizione atmosferica tale che non c’è ricambio d’aria, non c’è pioggia e le particelle restano nell’aria. Diventa indispensabile ridurre le emissioni di anidride carbonica, visto che spostarle è difficile e le amministrazioni devono realizzare un sistema di sopravvivenza che sia meno dipendente dai fattori inquinanti.
Cocis