Riprendiamo quanto pubblicato da Marco Gregoretti, giornalista di inchiesta e investigativo. Già nel 1998 Gregoretti fu premiato con il Premio Saint-Vincent per i suoi servizi sulle Missioni di pace in Somalia scoprendo stupri e torture. La storia pubblicata da Gregoretti è decisamente forte, ben collegata al tentativo andato in porto di rifondare il Movimento Sociale, che ha come presidente Maria Antonietta Cannizzaro, che avrebbe ‘ereditato’ il nome e il simbolo del vecchio partito di Giorgio Almirante, come vicepresidente e avendo come tesoriere Francesco Belsito, che, secondo quanto risulta, sarebbe co-proprietario del logo. Il coordinatore sarebbe Francesco Proietti ex parlamentare ed ex fedelissimo di Gianfranco Fini. Proietti avrebbe ricevuto questa delega il 26 dicembre 2015, in uno studio notarile, proprio da Belsito. In certi ambienti dell’estrema destra circola una notizia che se fosse vera sarebbe davvero inquietante e aggiungerebbe luce sinistra sui rapporti internazionali della Lega nord, dopo quanto paventato a proposito di presunte ‘amicizie pericolose’ con Vladimir Putin. Rapporti finanziari, più che politici. Ma in quasi 40 anni di giornalismo, testimonia Gregoretti, il fatto che quella di estrema destra è sempre stata la contro-informazione più corretta e meglio documentata ma ritiene che la prudenza sia d’obbligo. In estrema realtà la notizia sarebbe una ‘bomba’ che stabilirebbe presunti legami finanziari internazionali della Lega. Va comunque sottolineato che la notizia circola in piena campagna elettorale per il rinnovo del sindaco di Milano, con la Lega di Matteo Salvini destinata a far man bassa di consensi elettorali. Tutto ruoterebbe, di fatto, intorno a Francesco Belsito (l’amministratore della Lega finito nell’inchiesta sui rimborsi e per questo espulso dal partito, secondo molti per salvare Umberto Bossi) che, appunto, del nuovo Msi è il tesoriere. Quando, tra il 2010 e il 2011 fu sottosegretario del Ministero per la semplificazione normativa, durante il quarto governo Berlusconi, gli capitò più volte di fare viaggi all’estero insieme all’allora Ministro degli interni, oltreché collega di partito, Roberto Maroni. Durante una di queste trasferte, una delle ultime, i due amiconi leghisti avrebbero incontrato Muammar Al Qaddafi, noto a tutti come colonnello Gheddafi, dittatore della Libia. Il leader libico, ucciso a Sirte il 20 ottobre 2011, avrebbe chiesto a Belsito : ‘Tu oltre a essere sottosegretario, sei il tesoriere della Lega, mi dici dove sono finiti tutti quei soldi, circa 00 000 000 (omissis deciso da Gregoretti) che ho dato a XX (altro omissis deciso sempre da Gregoretti)?’. Se fosse vero tutto ciò, si tratterebbe di un fiume di danaro impressionante che mostrerebbe una realtà umiliante, ovvero la vera storia finanziaria del partito di Bossi e di Maroni. Quella che, probabilmente, Belsito conosce molto bene. Non è escluso che nei prossimi giorni l’ex tesoriere della Lega e ora tesoriere del Nuovo Msi, trovi spazio sui media italiani. Bisognerà capire se stia soltanto cercando vendetta o se si tratti di un’operazione politica dai contorni poco definiti. Non è detto che a Matteo Salvini dispiaccia l’uscita di scena di Roberto Maroni