Sono stati scoperti dalla Polizia di frontiera aerea di Fiumicino, gli illeciti di nove tassisti disonesti. Avevano architettato un sistema grazie al quale riuscivano ad avere sempre la priorità nelle chiamate rispetto agli altri tassisti e, non solo anche di un congegno elettronico che permetteva di alterare il costo delle corse.
L’indagine è iniziata grazie alla denuncia di una cliente che si era vista insultare e scaraventare i bagagli dal taxi, in quanto aveva preteso i suoi diritti: l’utilizzo del tassametro per il conteggio del costo della corsa effettuata. Il tassista in questione, voleva invece applicare il regime forfettario che è previsto solo per corse con partenza dall’aeroporto Fiumicino e arrivo all’interno delle mura aureliane.
Sono stati redatti 114 verbali di accertamento di violazioni al codice della strada ed al codice della navigazione, per un ammontare di 195mila euro, con il sequestro di 14 ‘trasponder’ e di un autovettura. In quest’ultima è stato sequestrato un congegno elettronico che alterava il costo delle corse.
La vicenda è supervisionata dal Comune di Roma e dall’ENAC, si discutono gli eventuali provvedimenti, tra i quali la revoca delle licenze e l’interdizione ad operare nello scalo romano, nonché al gestore aeroportuale. Intanto, proseguono le indagini, per l’eventuale presenza di altri soggetti coinvolti nel ‘modus operandi truffaldino’.
Emilia Napolitano