Fratelli d’Italia ha suggerito la candidatura di Rita Dalla Chiesa a Roma, ma l’interessata ha fatto presente che per un incarico così impegnativo come guidare la capitale, ridotta in condizioni pessime, servono ‘le palle quadrate’. Ha poi sottolineato che non ha mai fatto politica ma non vuole parlare di rifiuto, piuttosto preferisce dire che si è ‘sfilata: ‘Ringrazio della proposta ma il mio mestiere è un altro, la politica mi è sempre interessata come cittadina, ma non ci si butta a casaccio in un impegno più grande di noi con una città come Roma’. In ogni caso il vertice previsto tra Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni è stato rinviato e, di conseguenza, anche il previsto incontro tra Berlusconi e Rita Dalla Chiesa non ha avuto luogo. La definizione delle candidature per Roma è tutt’altro che semplice, e continua a essere in campo quello di Guido Bertolaso, mentre una parte degli azzurri continua a sperare che alla fine si converga su Alfio Marchini, nome particolarmente sgradito a Fratelli d’Italia. Berlusconi non ha visto Salvini e Meloni ma ha incontrato Francesco Storace, il quale per ora non ha ritirato la sua candidatura: ‘L’ho visto e gli ho chiesto di fare le primarie e scelga il popolo il nostro candidato per Roma. E’ l’unica strada per vincere uniti’, ha detto Storace. In realtà le primarie possono essere una possibile strada per uscire dall’impasse. Dopo candidature lanciate e poi bruciate nel giro di poche ore la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni torna sull’idea delle primarie, ma non solo a Roma, bensì in tutte le città coinvolte dalla tornata amministrativa: ‘Per risolvere il rebus dei candidati di centrodestra alle prossime elezioni amministrative Fratelli d’Italia ha proposto lo strumento delle primarie. Oggi anche la Lega si dice finalmente disponibile a celebrarle e in alcune città esponenti importanti di Forza Italia, penso ad esempio a Bologna, le chiedono a gran voce. A questa punto chiedo a Berlusconi e a Salvini quando vogliamo vederci per stilare insieme le regole per la celebrazione delle primarie in tutte le principali città italiane’. Dopo avere dato forfait al vertice sul candidato sindaco a Roma, Matteo Salvini in serata è tornato sull’argomento: ‘Io non chiudo nessun discorso ma a me serve un nome per cominciare a lavorare e di riunioni ne abbiamo fatte abbastanza. C’è abbondanza di candidati, come Marchini, Storace, Bertolaso, e si parla anche della Pivetti. Il nome della Pivetti me l’hanno fatto, non la vedevo da 15 anni ma mi piace come ipotesi e come candidatura. Vive e lavora a Roma da 15 anni e conosce l’amministrazione’. A Milano, invece, Stefano Parisi, ex-direttore generale di Confindustria, nonché city-manager di Milano con Gabriele Albertini sindaco, ha accettato l’investitura a guidare il centrodestra alla riconquista di Palazzo Marino. L’annuncio è arrivato proprio nel bel mezzo della giornata aperta dall’indisponibilità di Matteo Salvini a partecipare al vertice a Palazzo Grazioli con Berlusconi e Giorga Meloni, dove era stato convocato per dirimere la questione del candidato sindaco di Roma. La candidatura di Parisi consente ora al centrodestra di concentrarsi sulla campagna elettorale. La spinta decisiva a farlo accettare, come lui stesso rivela, è venuta dall’aver verificato che intorno al suo nome si è coagulato il consenso di tutte le componenti dell’area che è oggi al governo della regione Lombardia.
Cocis