Il candidato repubblicano alle Casa Bianca Donald Trump, giovedì durante il programma Fox Business, si è lanciato in una critica nei confronti di Papa Francesco per il suo Viaggio in Messico, tacciandolo come “persona molto politicizzata”. Non è la prima volta che il magnate americano attacca il Papa. In precedenza Bergoglio era stato criticato per questioni relative ai migranti e all’ambiente. “Penso che non capisca i problemi che ha il nostro Paese”, ha detto stavolta Trump evidenziando come il Papa non comprenda “il pericolo del confine aperto che abbiamo con il Messico”.
“Penso che i messicani lo abbiano spinto a fare questo gesto perché vogliono mantenere la frontiera perforabile, come è oggi. Loro ci guadagnano sopra una fortuna e noi perdiamo”, ha poi aggiunto. Trump è conosciuto, fra le altre cose, anche per aver manifestato già in passato l’intenzione di mantenere i messicani fuori dagli Stati Uniti, costruendo uno di quei muri al confine che ultimamente vanno tanto di moda. Motivo? Quelli che emigrano sono stupratori e criminali, un cliché già sentito e risentito.
Comunque il pontefice arriverà questa sera a Città del Messico dove domani incontrerà le autorità dello Stato e i vescovi. Lunedì sarà a San Cristobal de Las Casas per celebrare in favore delle comunità indigene del Chiapas. Martedì si recherà a Michoacán, la regione sulla costa del Pacifico devastate dalla guerra con i cartelli della droga, mentre il 17 febbraio Bergoglio farà tappa a Ciudad Juarez, la città dello stato di Chihuahua al confine con gli Stati Uniti, dove celebrerà una messa ricordando il dramma dei migranti di tutto il mondo. “Il Messico della Violenza, il Messico della corruzione, il Messico dei trafficanti di droga e il Messico dei cartelli non è il Messico che vuole nostra Madre”, aveva detto Bergoglio il 3 febbraio a proposito del suo viaggi.
Alessandro Moschini