Papa Francesco incontra Confindustria e si dimostra ancora una volta anni luce più avanti dei protagonisti della politica italiana. Richiama gli imprenditori a mettere la ‘Persona’ al centro di ogni processo lavorativo e, per migliorare il mondo, invita gli stessi ad impegnarsi nella ‘finanza sociale’. Musica per le nostre orecchie che ne parliamo invano da anni. Il Papa visto il nanismo sindacale lo chiede provocatoriamente agli imprenditori. La partita della solidarietà sostenibile a profitto condiviso si gioca mettendo insieme economia, finanza sociale, sicurezza e livelli contrattuali. Questa miscela deve mettere il lavoratore in collaborazione con l’imprenditore, collaborando con esso, agendo sul controllo dell’impresa con l’azionariato popolare dei dipendenti. Purtroppo queste cose per l’attuale livello sindacale è ‘arabo’, ed incomprensibile. I ‘vetero sindacalisti’ ancora pensano alle relazioni industriali basate sulla conflittualità fine a se stessa. Sembrano stiano tutti all’interno di un loro ‘Vecchio Cinema Paradiso’ a vedere ripetutamente lo stesso film. Il film finisce,non se ne accorgono e nessuno esce. Chi li farà uscire? Solo la ‘consapevolezza’ potrà farlo. A parziale precisazione vediamo che la sola Cisl, con accordi bilaterali, sta attrezzandosi per uscire dal ‘Cinema’, ma a grande fatica, visti i gravi limiti dei loro organi rappresentativi di base.
Gerardo Rosa Salsano