Decine di raid aerei russi e governativi siriani si sono concentrate nelle ultime ore nella Siria centrale attorno a Palmira, città in mano all’Isis e nota per il sito archeologico d’epoca romana patrimonio Unesco. Lo riferiscono fonti locali secondo cui i caccia di Mosca e di Damasco hanno concentrato i loro attacchi nella parte orientale e verso l’aeroporto di Palmira. Non si hanno notizie di vittime o di danni ma è impossibile verificare sul terreno le testimonianze.
Il sito archeologico di Palmira è da mesi sotto attacco dell’Isis e la barbara uccisione del suo ‘guardiano’, lo studioso di antichita’ Khaled Asaad, e’ stato l’ennesimo duro colpo per l’antica citta’ semita situata nel centro della Siria. Lo studioso di fama internazionale è stato decapitato in agosto sulla pubblica piazza, davanti al museo che per decenni ha diretto, e il suo cadavere appeso ad una colonna romana. Prima
dell’ingresso in città degli uomini del Califfato, l’ex direttore aveva collaborato all’evacuazione dei reperti conservati nel museo. Proprio questo intervento potrebbe essere stato all’origine dell’arresto di Al Asaad, e poi della sua uccisione.
Il sito è caduto nelle mani dello stato islamico lo scorso 20 maggio e da allora è stato usato come palcoscenico per efferatezze e violenze. Un video diffuso all’inizio di luglio dall’ong Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), vengono mostrate immagini scioccanti: venticinque soldati siriani inginocchiati, alle loro spalle altrettanti giovani, alcuni ragazzini di forse 13 o 14 anni, che li uccidono con un colpo alla nuca mentre sulle gradinate dell’anfiteatro si vedono centinaia di uomini in abiti civili che assistono. Dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanita’ la città fiori’ nell’antichità come punto di sosta per le carovane di viaggiatori e mercanti che attraversavano il deserto siriano ed ebbe un notevole sviluppo fra il I ed il III secolo d. Cristo. Per questo motivo fu soprannominata la ‘Sposa del deserto’.