Un minuto di silenzio è calato nella città di Bruxelles. Tante, tantissime le persone che si fermano e raccolte a Place de la Bourse, la piazza centrale della città, omaggiano le vittime. A terra, candele, palloncini, fiori, e tanti messaggi. Alla Commissione Europea, il presidente Junker e l’intero collegio, insieme al premier Charles Michel, all’omologo francese Valls e al ministro Esteri Dider Reynders hanno condiviso il silenzio.
Intanto, alle 12.00 tutte le campane delle Chiese e cappelle delle Chiese del Paese, hanno suonato a morte, come segno di una “profonda tristezza” e al tempo stesso di “speranza”, questa la richiesta dell’ala cattolica del Belgio – scrivono i vescovi – “Vogliamo fare nostre la parole della preghiera di San Francesco D’Assisi: ‘Fai si noi strumenti della tua pace”.
Oltre ai 270 feriti e 31 morti, il bilancio ufficiale delle vittime degli attacchi all’aeroporto Zavatem e quelle del treno della metro di Bruxelles, rimangono le ferite di chi era presente ma anche di chi era assente in questo scenario di orrore. L’eco del silenzio di memoria delle vittime giunge in ogni dove.
Emilia Napolitano