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NAPOLI. Il confronto tra il consigliere regionale Flora Beneduce e il commissario ad acta Joseph Polimeni è partito dalla sanità penitenziaria. Il tema rappresenta da anni una delle priorità della consigliera che, a seguito di visite effettuate nelle case circondariali, ha consegnato agli organi istituzionali e ai cittadini, attraverso la stampa, il quadro di una situazione che va gestita e affrontata in modo tempestivo. Presente all’incontro anche Adriana Tocco, ‘Garante dei Detenuti della Campania’. Joseph Polimeni, ex direttore generale della Asl di Lucca, è da tempo il nuovo commissario per la Sanità in Campania. L’obiettivo dato al commissario è quello di fare di tutto per far uscire la Campania dal piano di rientro dei prossimi due anni, sia dal punto di vista dell’equilibrio finanziario sia dal punto di vista dei livelli essenziali di assistenza. ‘Avere un interlocutore cui esporre le criticità è un importante passo avanti verso la risoluzione di problemi annosi e complessi’, afferma Flora Beneduce, componente della Commissione Permanente Sanità e Sicurezza Sociale. La Beneduce ha posto all’attenzione del Commissario Polimeni il disagio del personale sanitario in condizioni di precarietà, la negazione per i detenuti al diritto alla salute, anche a causa delle lunghe attese per le visite specialistiche e l’assenza di figure professionali con formazione specifica. Adriana Tocco, ‘Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale’, afferma che se pur colpevoli dei reati più odiosi i detenuti sono titolari di diritti costituzionalmente garantiti. Il significato stesso della giustizia è garantire il trattamento leale, morale e imparziale di tutte le persone. Non solo i detenuti ma anche i cittadini liberi vanno educati alla conoscenza e alla pratica dei principi costituzionali che coincidono con quelli più ampi di solidarietà laica e cristiana, nonché di sicurezza sociale. I garanti sono figure di garanzia che hanno funzioni di tutela delle persone private o limitate della libertà personale. Attualmente operano garanti regionali, provinciali e comunali e le funzioni sono definite dai relativi atti istitutivi. Le persone private della libertà personale, personalmente oppure tramite i propri familiari segnalano il mancato rispetto della normativa penitenziaria, violazioni di diritti o omissioni da parte dell’amministrazione. Segnalazioni ed interventi possono essere fatti in occasione dei territoriali colloqui o delle visite in istituto dei garanti, per iscritto o con altri mezzi informali. I garanti si rivolgono all’autorità competente per chiedere chiarimento o spiegazioni in merito a diritti violati o per sollecitare l’adempimento e le azioni necessarie. Il suo operato si differenzia pertanto nettamente, per natura e funzione, da quello degli organi di ispezione amministrativa interna e della stessa magistratura di sorveglianza. Joseph Polimeni, dal canto suo, ha ringraziato la consigliera Beneduce per aver acceso i riflettori su una questione che richiede attenzione massima e collaborazione di ciascun soggetto istituzionale. Il commissario ad acta ha mostrato la volontà di riattivare per la sanità penitenziaria tutti gli organismi precipui già previsti per legge e di effettuare una attenta ricognizione dello stato attuale delle criticità presenti, spiega Flora Beneduce, per la stabilizzazione dei personale precario medico e infermieristico, è stata proposta una soluzione operativa. Rispetto agli interventi chirurgici di grave complessità si è pensato alla dislocazione presso strutture convenzionate oltre alla realizzazione di punti sanitari nelle carceri per le cure di routine. La mia attenzione resta altissima e sono sicura che anche Polimeni manterrà gli impegni assunti.
Naomi Sally Santangelo
