Intesa Sanpaolo ha deciso che investirà una quota compresa tra 800 milioni e un miliardo di euro nel fondo Atlante, mentre Mps investirà 50 milioni di euro. Banca Carige ha deliberato di partecipare al fondo Atlante sulle banche con un impegno di 20 milioni di euro. La creazione del fondo Atlante non costituisce un ‘bailout’, un salvataggio, del sistema bancario. Si tratta di un’iniziativa del settore privato per dare il calcio d’inizio e scuotere il mercato delle sofferenze. Per questo non solleva alcun problema di aiuti di Stato, come ha sottolineato il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. La Banca d’Italia accoglie questa iniziativa con favore, la vede come una risposta efficace alla difficoltà che il sistema finanziario incontra, dice al Sole 24 Ore il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, a proposito del Fondo Atlante per il settore bancario: ‘Il fondo Atlante ha natura privata e il suo primo obiettivo è garantire che condizioni di mercato sfavorevoli non impediscano l’attuazione di interventi di ricapitalizzazione, necessari e ben definiti. La prima occasione sono gli aumenti di capitale di due banche venete. Lo scopo non è realizzare un intervento diretto, ma offrire una rete di sicurezza, che avrà tanto più successo quanto meno sarà utilizzata’. Visco evidenzia che è rappresentato dalle sofferenze. Per questo l’iniziativa potrà comportare effetti positivi per tutte le banche italiane. In questa iniziativa il ruolo pubblico sarà quello di facilitare il confronto fra banche ed esplicitare che vengono rispettate tutte le norme di vigilanza. Infatti, l’iniziativa dovrà essere autorizzata dalle diverse autorità coinvolte. Dopo il vaglio della Banca d’Italia, interverrà la Bce.
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