Il laburista Sadiq Khan è stato proclamato ufficialmente nuovo sindaco di Londra e ha ringraziato chi lo ha eletto per avere reso possibile ciò che era impossibile. Khan, 45enne figlio d’immigrati pachistani musulmani, batte il Tory Zac Goldsmith, 41 anni, erede di miliardari e aristocratici. Secondo i dati finali, Khan ha ottenuto il 56,8% dei voti, contro il 43,2 di Goldsmith, mentre l’affluenza si è assestata attorno al 46%, la più alta a livello locale degli ultimi anni. Nel suo breve discorso di accettazione, il neosindaco ha ribadito gli impegni del suo programma, dagli alloggi ai servizi pubblici, impegnandosi a dare opportunità a tutti i londinesi. Poi ha ricordato con orgoglio le sue origini, rivolgendo un pensiero alla memoria del padre, autista di bus e padre di otto figli, ringraziando la madre, la moglie, la famiglia e chi lo ha sostenuto. ‘Non avrei mai creduto di diventare sindaco di Londra’, ha ammesso rievocando la propria personale e gli inizi del suo percorso. Ha infine richiamato le controversie della campagna elettorale che hanno coinvolto le sue stesse radici musulmane ma solo per dirsi felice che gli elettori abbiano scelto alla fine l’unità: ‘Ha vinto la speranza contro la paura, l’unità contro la divisione. La paura non ci rende più sicuri, ci rende più deboli e la politica della paura semplicemente non e’ benvenuta nella nostra città’. Durante la campagna elettorale, Khan era stato additato come frequentatore di estremisti sia dal suo rivale conservatore Zac Goldsmith, sia dal premier David Cameron, anche se poi si era scoperto che un predicatore indicato fra queste presunte frequentazioni risultava essere sostenitore degli stessi Tory. A quelle accuse, Khan aveva già risposto allora con sdegno, negandole decisamente, denunciando il rischio di messaggi razzisti in una metropoli multietnica di 8,6 milioni di persone come Londra e presentandosi così: ‘Un britannico musulmano che combatterà gli estremisti’. Goldsmith, da parte sua, ha evitato polemiche, complimentandosi e facendo gli auguri al vincitore. La festa della vittoria di Khan, secondo i media, si è svolta in un luogo ‘segreto’: fra gli invitati, il leader del Partito Laburista, Jeremy Corbyn. ‘Spero di poter restituire a Londra quello che questa città mi ha dato’, dice Ivana Bartoletti, l’italiana candidata fra le file del Labour nella ‘squadra’ di Sadiq Khan, che spera di poter conquistare un seggio nella London Assembly, l’assemblea della capitale, a coronamento di una carriera professionale tutta ‘british’ all’interno dell’Nhs, il servizio sanitario nazionale, oltre che come attivista e membro del partito guidato da Jeremy Corbyn. ‘Mi sono integrata in una comunità che non era la mia e ora voglio difendere la diversità e il multiculturalismo che hanno permesso a me e a tanti altri di trovare una propria dimensione qui’, e ricorda come proprio la storia di Khan, di radici musulmane e pachistane, sia l’esempio migliore dello spirito di Londra: ‘Noi vogliamo che non solo questo resti ma che migliori, con una città sempre più aperta e tollerante in cui non importa da che parte del mondo tu venga, la tua religione o il tuo colore della pelle’. Ivana ha già in mente cosa farà se eletta, si impegnerà per i giovani e quanti hanno difficoltà a trovare un alloggio e naturalmente anche per la comunità italiana che è sempre più numerosa nella capitale, dopo quello che alcuni hanno descritto come un esodo dalla Penisola di 20-30enni in cerca di lavoro e di nuove opportunità.