Un investimento ‘mascherato’ da prestito per sottrarre al fisco Usa circa 50 milioni di dollari. E’ questa l’accusa che il britannico ‘Daily Telegraph’ rivolge al candidato repubblicano alla Casa Bianca, Donald Trump, sulla base di un documento da lui firmato nel 2007 e individuato dal giornale durante una inchiesta durata tre mesi sul miliardario newyorkese. I documenti pubblicati dal quotidiano britannico sono emersi nel corso di una azione legale lanciata dagli ex dipendenti di Bayrock Group, società immobiliare partner di Trump che ha compiuto con la islandese FL Group l’accordo finito sotto accusa. Non posso ancora dire se Trump abbia una responsabilità legale, ha detto Frederick Oberlander, legale di uno degli ex dipendenti, ma come cittadino americano sono preoccupato dall’idea di essere governato da un presidente che può essere stato così negligente o forse aver volontariamente ignorato. Nonostante il tycoon abbia posto la sua firma sulle due ‘versioni’ del contratto, come investimento e come prestito, e nonostante i dubbi su irregolarità segnalati dai consulenti legali, secondo altri esperti sentiti dal Telegraph è improbabile che l’Irs, il temibile fisco americano, possa alla fine provare la responsabilità di Trump, dato che l’operazione è avvenuta fra le due società coinvolte nell’affare. L’aspirante presidente era già finito nel mirino dei critici per non voler pubblicare la sua dichiarazione dei redditi.
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