Coinvolgimento emotivo ed accanimento, avrebbero fatto da sfondo all’ omicidio compiuto ieri a Genova da Monica Gilse, 38 anno e Kleyner Matcos Ranirez, figlio 14enne della donna. Il killer li ha colpiti ciascuno con sette e otto coltellate tra volto, collo e torace.
Secondo gli inquirenti, il killer che resta ancora senza identità, potrebbe appartenere alla cerchia delle conoscenze delle vittime. Per uccidere ha usato il coltello da cucina più grosso trovato nell’abitazione. Ha quindi infierito sulle due vittime, trovate a faccia in giù, il figlio morto sopra la madre. I militari del nucleo investigativo hanno trovato un computer acceso e vari telefoni cellulari. Li hanno requisiti e li stanno analizzando a caccia di tracce della vita privata delle due vittime e dei loro ultimi contatti. Le indagini procedono senza soste. Intanto Pepe Ramirez, il marito della donna e padre del ragazzo, è stato scagionato. Il suo alibi è stato confermato dalle indagini dei carabinieri.
Domani, l’autopsia sui corpi: Sono state fissate per domani, presso l’Istituto di medicina legale dell’ospedale San Martino, le autopsie sulle salme di Monica Gilse, 37 anni, e suo figlio di 14, Kleyner Marcos Ramirez, uccisi a coltellate nel loro appartamento a Sampierdarena, ieri. Sarà il medico legale Marco Salvi ad effettuare gli esami autoptici. Salvi ha ricevuto l’incarico stamani dal pm Massimo Terrile che coordina le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo. Nessun dubbio sulle cause dei decessi: su entrambi i cadaveri sono stati trovati sette-otto ferite di arma da taglio profonde al viso, al collo e al torace.