‘Non è corretto parlare del problema dei crediti deteriorati come di un’emergenza per l’intero sistema bancario italiano’, afferma il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco all’assemblea dell’Abi secondo cui il problema è serio ma può essere gestito. Il governatore rileva come per incagli e sofferenze non sia corretto un valore sull’ipotesi che esse vengano cedute immediatamente e quindi le stime sulle necessità di capitale circolate (30-40 mld) si basano sul presupposto che i crediti vengano ceduti immediatamente a metà del valore. Le banche ‘significative’ con livelli di crediti deteriorati particolarmente elevati e, tra gli altri intermediati, quelli con coefficienti patrimoniali inferiori al 10% detenevano nel complesso alla fine dello scorso anno 15 miliardi di sofferenze (sul totale degli 80 del sistema) al netto delle svalutazioni già conteggiate in bilancio, anch’esse coperte da garanzie reali e personali. Pur non nominati da Visco il riferimento è agli istituti di credito Mps, Carige e le banche venete.Le recenti tensioni, che si sono pesantemente riflesse sui corsi azionari, richiedono interventi decisi, che diano in tempi brevi un segnale di inversione di tendenza, e possibili misure di sostegno. A fronte del rischio che, in un contesto di elevata incertezza, problemi circoscritti intacchino la fiducia nei confronti del sistema bancario un intervento pubblico non può essere escluso. Non sottovalutiamo, ha detto Visco, i segnali di preoccupazione, il nervosismo che provengono dalla situazione dei mercati finanziari e interessano le banche italiane. Oggi, per contenere rischi di portata generale, possono essere necessarie risposte che tengano conto dei problemi specifici delle banche italiane con risposte che utilizzino i margini di manovra insiti nelle regole Ue. ‘Il dialogo con le istituzioni europee è continuo e ha lo scopo di esplorare tutte le modalità di intervento pubblico ammesse dalla regole sugli aiuti di Stato sulle banche’, ha affermato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, sottolineando che l’intento del governo è quello di tutelare il risparmio, secondo il mandato costituzionale. La nuova normativa europea sulle banche è molto esigente, la sua attuazione ha elementi di flessibilità che vanno sfruttati in pieno soprattutto in caso di rischio sistemico.Il sistema italiano è solido soprattutto se confrontati con quelli degli altri Paesi ma ha elementi di criticità che vanno risolte con soluzioni di mercato, complesse ma possibili ed efficaci se guidate da atteggiamento di cooperazione. Padoan ha spiegato che la mano pubblica avrebbe natura precauzionale: ‘Il governo si sta adoperando per mettere a disposizione strumenti adeguati qualora dovessero essere necessari’.
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