Antonio Summo aveva solo 15 anni e tornava a Ruvo di Puglia da Andria, dove aveva sostenuto gli esami per superare due debiti all’istituto industriale. E’ uno dei 27 morti della terribile strage dei treni nelle campagne tra Andria e Corato, in Puglia. C’è anche una giovane e bella mamma tra le vittime dell’incidente ferroviario: Patty Carnimeo, trent’anni, lascia una figlia di due anni e mezzo. Era originaria di Bari, racconta sua zia, ma si era trasferita ad Andria dopo il matrimonio. Era un angelo, bellissima e dolcissima. Patty faceva l’estetista e andava tutti i giorni a Bari per lavoro con quel treno. Come si fa, domanda sua zia, a spiegare a una bimba di due anni e mezzo che sua madre non c’è più?. C’è un altro giovanissimo tra le vittime: Francesco Tedone, 19 anni. Stava tornando a casa, racconta un parente. Era andato a trovare un’amica. Uno dei due macchinisti si chiamava Pasquale Abbasciano. Era di Andria e scherzava spesso sul fatto che tra un anno sarebbe andato in pensione. L’altro macchinista si chiamava Luciano Caterino, 37 anni, originario di Corato (Bari), e guidava il convoglio giallo, quello proveniente da Bari. Aveva 23 anni Gabriele Zingaro, ed aveva da poco trovato lavoro in una fabbrica di Modugno (Bari). Era andato al Policlinico per farsi controllare una ferita che si era procurato in un infortunio sul lavoro. Stava tornando al lavoro dopo le ferie il vice questore aggiunto della Polizia di Stato Fulvio Schinzari. Da Andria, dove viveva con la moglie e due figlie, era diretto a Bari: qui, esattamente quattro anni fa, aveva assunto l’incarico di dirigente dell’ufficio del Personale della Questura. Cinquantanove anni, nato a Galatina (Lecce), Schinzari ha svolto tutta la sua carriera di poliziotto in Puglia. Tra le vittime anche Enrico Castellano, 74 anni, fratello del giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno, Franco. Viveva tra Torino e Cuba, dirigente bancario in pensione, ed era tornato lunedì in Puglia per poter festeggiare oggi il suo onomastico in famiglia. Sua figlia, fuori dall’obitorio, ha definito Enrico una persona gioiosa. ‘Ha preso il treno all’ultimo minuto: quella mattina era molto in ritardo ma alla fine ce l’ha fatta’, dice Giuseppe Colaleo, cognato di Maria Aloisi, 49 anni, morta nell’incidente ferroviario avvenuto in Puglia. Maria inizialmente era tra i dispersi. Maria lascia due figli, di 21 e 28 anni. E’ stato riconosciuto dal figlio Marco, Salvatore Di Costanzo, 56 anni, del quartiere Colognola di Bergamo. Di professione agente di commercio, era allenatore del calcio provinciale. Andava ad Andria per un appuntamento di lavoro: volato di prima mattina da Orio al Serio, era atterrato all’aeroporto di Bari, ma dopo un sms inviato a un amico, di lui non si era avuta più traccia.