Il via libera della Cassazione al referendum fa scattare il countdown per il voto dei cittadini sulla riforma istituzionale. Le opposizioni, M5S in a,test mobilitate per il ‘No’, chiedono che a questo punto l’esecutivo decida subito, e magari d’intesa con tutti i partiti, quando si voterà, mentre la minoranza dem minaccia il ‘No’ se non si cambia prima l’Italicum. ‘Ora che la Corte di Cassazione si è pronunciata Renzi deve smetterla di prendere in giro i cittadini italiani e indicare immediatamente la data in cui si andrà a votare per il referendum costituzionale’, affermano in una nota congiunta i parlamentari M5s di Camera e Senato: ‘Ogni altro vergognoso tentativo di rimandare il voto alle calende greche, oltre a quelli messi in atto fino ad ora rappresenterebbe una grave violazione delle regole democratiche e una mancanza di rispetto nei confronti di tutti i cittadini italiani. Siamo stanchi dei soprusi della casta e dei ladri di democrazia che, con lo stravolgimento dei principi fondamentali sanciti dalla riforma costituzionale voluta dal trio Renzi-Boschi-Verdini, e con i loro giochini di palazzo, cercano di erodere il cardine della sovranità popolare. L’esecutivo la smetta con questa condotta antidemocratica altrimenti porremo in essere tutte le iniziative democratiche a nostra disposizione affinché i cittadini possano esprimersi al più presto su un tema così delicato e importante come questo. Abbiamo compreso che Renzi, il quale prima affermava che il referendum si sarebbe svolto il 2 ottobre, vuole far votare gli italiani solo quando avrà in mano sondaggi positivi, ma si è superato ampiamente il limite’. Dopo aver fallito l’obiettivo delle 500mila firme per la Cassazione, il comitato del ‘No’ ed i partiti contro il ddl Boschi puntano ad una mobilitazione anche durante le vacanze. ‘Possiamo battere i ‘Si’ e anche di misura. Ma non ci riusciremo solo attraverso i media, dovremo batterli lavorando sul territorio’, sostiene Luigi Di Maio sponsorizzando il moto-tour di Alessandro Di Battista. D’altro canto, il comitato ‘Basta un sì’ sembra essere mobilitato per promuovere comitati dei cittadini e per raccogliere fondi. I nostri comitati, elenca Renzi, sono tantissimi, arrivano quasi a quota tremila. Abbiamo chiesto un aiuto a chi vuole darci una mano, anche a livello economico e ad oggi abbiamo ricevuto più di 88.100 euro. I segnali sono davvero buoni, mostra ottimismo il premier, che chiarisce, per stare al merito, che il quesito non riguarda la legge elettorale o i poteri del governo, che non sono minimamente toccati dalla riforma. Le opposizioni guardano, anche, con sospetto le scelte del governo sulla data del referendum. Indicazioni ufficiali non ce ne sono ma, a quanto si apprende, il referendum potrebbe essere fissato o il 27 novembre o addirittura la prima domenica di dicembre: ‘Non si usino la legge di stabilità’, avverte Forza Italia, ‘o alibi di altro tipo per posporre il voto sulla riforma costituzionale. Comunque vada il referendum, sarà possibile varare tutte le leggi di cui il Paese ha bisogno’.
Cocis