E’ evaso dai domiciliari e con due bottiglie piene di liquido infiammabile si è recato nel pub, a Reggio Emilia, dove nel passato aveva lavorato: qui ha gettato la benzina addosso al titolare e cosparso il bancone per poi dargli fuoco. L’esercente, comprese le intenzioni, è riuscito a fuggire invitando i clienti presenti ad uscire dal locale. Gli uomini del nucleo radiomobile, dopo averlo identificato, si sono presentati a casa: qui l’uomo, armato di un raschiello da giardinaggio, ha cercato di aggredirli. Solo il sangue freddo e la prontezza dei riflessi dei due militari ha evitato peggiori conseguenze. I carabinieri sono riusciti a bloccarlo, ammanettarlo e condurlo in caserma.
Con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale evasione i carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Reggio Emilia hanno arrestato un 33enne reggiano accusato anche del grave reato di danneggiamento seguito da incendio. E’ successo ieri poco dopo le 23.30 quando uno dei soci del ‘Gattaglios Pub’ di Reggio Emilia ha chiamato il 112 segnalando che un uomo, entrato nel locale, lo aveva cosparso di liquido infiammabile con le intenzioni di dargli fuoco senza riuscirci per poi incendiare il pub. Sul posto è immediatamente arrivato il nucleo radiomobile che ha identificato la vittima. Questa, terrorizzata, riferiva che poco prima un ex socio lavoratore del pub era nel locale con due bottiglie di plastica nelle mani, gli aveva gettato contro del liquido infiammabile per poi cospargere il bancone. La vittima intuite le intenzioni ha allontanato i clienti uscendo dalla birreria mentre l’autore del folle gesto dava fuoco al bancone per poi fuggire alla guida di una Lancia Y. I militari si sono messi alla ricerca dell’uomo, hanno suonato il campanello e sono stati aggrediti, riuscendo poi a disarmarlo e arrestarlo.
L’uomo si trovava ai domiciliari per il reato di atti persecutori commessi ai danni dell’ex fidanzata. Sul posto anche i vigili del fuoco per domare l’incendio all’interno del pub che ha causato danni per oltre 20mila euro. Sono al vaglio dei carabinieri di Reggio Emilia le ‘motivazioni’ che hanno indotto l’arrestato a compiere l’assurdo gesto legato certamente a un raptus di follia.