MILANO. La Squadra Mobile di Milano ha eseguito oggi un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, richiesta dalla Dda di Milano ed emessa dal Gip di Milano, nei confronti di Fabrizio Corona e Francesca Persi, amministratrice della società Atena, per il reato di fittizia intestazione di beni dopo il ritrovamento e il sequestro di 1,76 milioni di euro scoperti in casa della collaboratrice dell’ex re dei paparazzi. Per Corona, inoltre, l’ipotesi di accusa è aggravata dall’aver commesso il fatto mentre era affidato ai servizi sociali. ‘Fabrizio Corona ha sempre detto di essere pronto a pagare le tasse per quei soldi guadagnati con il suo lavoro’, ha commentato il legale di Corona, Ivano Chiesa. Invece è arrivata la revoca dell’affidamento in prova e un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Secondo i pm Ilda Boccassini e Alessandra Dolci, quei soldi sono di Corona e non della sua collaboratrice Persi, anche lei arrestata per concorso. Per Corona, ai servizi sociali dal giugno 2015 dopo le sue vicissitudini giudiziarie, si sono così riaperte le porte del carcere di San Vittore. Tra un mese, ha aggiunto Chiesa, sarà il Tribunale di sorveglianza a decidere se confermare la sospensione provvisoria e dunque stabilire se dovrà resterà in carcere, dove ha già trascorso circa due anni e mezzo. La difesa di Corona sostiene che quelli finiti nel mirino dell’accusa siano guadagni (sui quali non è stata versata l’Iva) ottenuti con apparizioni in locali e discoteche rispetto ai quali Corona è ancora in tempo per versare le imposte dovute: Il mio assistito, ha chiosato Chiesa, ha detto fin dal primo minuto che è pronto a pagare le tasse. Sì, e magari è pronto a riapparire in tv con il solito Costanzo che dà un via libera alla sua insopportabile, ed insopprimibile, arroganza. Qualche ora prima che venisse eseguita l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, l’ex re dei paparazzi aveva postato un selfie su Instagram accompagnato da una strofa del brano di Frankie hi-nrg mc, ‘Quelli che benpensano’: ‘L’imperativo è vincere sono intorno a me ma non parlano con me, sono come me ma si sentono meglio’. Cosa dire? Nulla, oggi è tutto possibile e non sì può entrare nel merito di decisioni prese da organismi competenti, leggi Tribunale di sorveglianza. Possiamo solo auspicare pietà e misericordia per l’inCoronato dalla tv spazzatura e da un mondo in totale disfacimento. L’inCoronato a nostro avviso non è, e non sarà mai, rieducabile. Sia libero, oppure in carcere, resta e resterà sempre una persona non ‘odorosa’ e non gradevole. Potrà leggere Nietzsche, o gli articoli del codice penale che riguardano le sue vicende giudiziarie, ma dedicargli attenzione è tempo perso e gettato via…
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