‘La sconfitta è dolorosa e lo sarà per molto tempo ma dobbiamo accettare questi risultati e guardare al futuro: Donald Trump sarà il nostro presidente e noi dobbiamo essere aperti e dargli la possibilità di guidare’, è quanto ha detto Hillary Clinton nel concession speech pronunciato a New York, un discorso in cui la candidata democratica si è commossa più volte di fronte all’entusiasmo e all’affetto del suo staff. Voglio che ricordiate questo, ha detto allo staff e ai volontari che Clinton al termine del discorso ha voluto salutare e abbracciare uno per uno, la nostra campagna non è mai stata incentrata su una persona, ma sul Paese che amiamo, abbiamo visto che il nostro Paese è stato diviso più profondamente di quanto noi pensassimo. La notte scorsa mi sono congratulata con Donald Trump e ho offerto di lavorare con lui per il nostro Paese: spero che sia un presidente di tutto il nostro Paese, ha affermato, dicendosi dispiaciuta per non aver vinto questa elezione per i valori che noi rappresentiamo. Ricordiamo che La candidata democratica nel voto popolare ha superato il neo-presidente. La prima è stata complessivamente votata da 59 milioni 796.265 americani conquistando così il 47,7 per cento dei consensi globali; il repubblicano si è fermato al 47,5 conquistando in tutto duecentomila voti in meno della Clinton (59.589.806). Sono dati che non cambiano la sostanza ma dovrebbero indurre, soprattutto i politici italiani, a una maggiore cautela soprattutto quando parlano di popolo e di sovranità perché se guardiamo ai consensi il plebiscito che alcuni protagonisti della scena nostrana hanno ritenuto di commentare in realtà, dal punto di vista dei numeri assoluti, non è stato propriamente tale. La larghezza della vittoria di Trump è soprattutto la conseguenza di meccanismi elettorali maggioritari che garantiscono la formazione di solide maggioranze ma non fotografano in maniera fedele la distribuzione del consenso. ‘Voi rappresentate il meglio dell’America ed essere il vostro candidato è stato il più grande onore della mia vita’, ha sottolineato ancora la Clinton, e so la delusione che sentite, perché la provo anche io. Anche voi avrete successi e sconfitte, ha detto rivolgendosi ai giovani, questa sconfitta fa male, ma per favore non smettete mai di credere che non valga la pena battersi per quello che è giusto. E a tutte le donne, che hanno avuto fede in me e in questa campagna, voglio che sappiate come nulla mi abbia resa più orgogliosa di essere stata il vostro campione. Clinton si è detta certa che anche se non abbiamo ancora sfondato il più alto e il più duro soffitto di cristallo, so che un giorno qualcuna lo farà, e spero sarà più presto di quanto si creda. A tutte le bambine che stanno guardando tutto questo, ha proseguito l’ex segretario di Stato, non dubitate mai del vostro valore, avete tutte le possibilità di realizzare i vostri sogni. Il sogno americano è abbastanza grande per tutti, ed oltre a rispettare l’esito del voto bisogna difendere i valori di non discriminazione e di uguaglianza davanti alla legge: ‘E’ nostra responsabilità di cittadini continuare a fare la nostra parte per costruire quell’America migliore, più forte e più equa che vogliamo’.
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