Ennesima seduta negativa per la Borsa di Milano con l’indice Ftse Mib che ha chiuso sui minimi intraday con un -2,84% a 14.430 punti, mentre il Ftse All Share è arretrato del 2,78% a quota 15.190. Oggi lo scossone è arrivato da Oltremanica. L’Eurozona ha raggiunto venerdì scorso un accordo per raccogliere circa 200 miliardi di euro da destinare ai Paesi in difficoltà, di cui 50 da parte di nazioni europee fuori dall’Eurozona. Ma il britannico “The Guardian” ha riportato quanto affermato da un portavoce del premier David Cameron: la Gran Bretagna non ha votato questa proposta, la quale, oltretutto, non è nemmeno stata approvata dallo stesso Fmi. Ieri, invece, Angela Merkel ha posto il suo veto su ulteriori finanziamenti al Fondo ESM, mentre Barroso ha auspicato maggiore crescita e occupazione. Questa mattina l’asta dei Btp a 5 anni ha registrato una buona domanda ma i rendimenti sono schizzati al top dal giugno 1997. Il Tesoro ha infatti collocato 3 miliardi di euro di titoli a 5 anni (domanda pari a 4,25 miliardi) per un rendimento pari al 6,47%.
Fondiaria-Sai continua ad aggiornare i minimi storici. Il titolo della compagnia assicurativa è nuovamente scivolata sul fondo del paniere principale con un tonfo del 6,01% a 0,759 euro, dopo che due giorni fa il Cda ha dato mandato a Goldman Sachs per vagliare la migliore alternativa possibile per il rafforzamento patrimoniale, compresa l’opzione dell’aumento di capitale. Da ricordare che da lunedì FonSai uscirà dall’indice Ftse Mib per fare spazio a Salvatore Ferragamo. Ancora vendite sul comparto bancario: Ubi Banca ha ceduto il 4,81% a 2,85 euro, Mediobanca il 4,47% a 4,322 euro, Unicredit il 3,31% a 0,701 euro, Banco Popolare il 2,06% a 0,903 euro, Monte dei Paschi l’1,92% a 0,245 euro. Intesa SanPaolo (-1,16% a 1,193 euro) ha limitato i danni in scia all’upgrade di Goldman Sachs che ha alzato la raccomandazione della banca Mi-TO a buy dal precedente neutral.
Vendite sostenute anche su Generali (-4,91% a 11,23 euro) dopo che Fitch ha ridotto il rating del Leone di Trieste da AA- ad A soprattutto per la pressione dovuta al debito sovrano. Male i titoli del Lingotto: Fiat Spa ha mostrato un tonfo del 5,48% a 3,55 euro, Fiat Industrial è arretrata del 5,09% a 5,965 euro. L’Ad Sergio Marchionne ha confermato nuovamente gli obiettivi per il 2011. L’occasione è stata la presentazione della nuova Panda presso lo stabilimento del Lingotto a Pomigliano d’Arco, in cui il manager italo-canadese ha promesso di mantenere gli impegni finanziari previsti per Fiat-Chrysler nel 2011. Per quanto riguarda il 2012, Marchionne ha ventilato la possibilità di confermare la forchetta stimata per il trading profit, anche se probabilmente le previsioni saranno riviste. Ok anche sul target 2014 di vendere 6 milioni di vetture.
Finmeccanica ha perso il 4,23% a 2,72 euro risentendo ancora delle voci trapelate di una bocciatura giapponese sull´Eurofighter Typhoon. Stando infatti a quanto riportato dai quotidiani Yomiuri e Nikkei, il governo di Tokyo venerdì dovrebbe annunciare la scelta del caccia statunitense F-25 della Lockheed per il rinnovo della sua flotta aerea da combattimento. Se così fosse svanirebbe per il consorzio europeo guidato da Finmeccanica la possibilità di concretizzare il contratto del valore potenziale di 8 miliardi di dollari, di cui oltre 2 miliardi di competenza del gruppo italiano. Infine Eni, che ha lasciato sul parterre il 2,15% a 15,45 euro. Le società del consorzio Karachaganak Petroleum Operating (Kpo), Bg ed Eni, co-operatori con il 32,5%, Chevron e Lukoil partner rispettivamente con il 20% il 15%, hanno siglato ad Astana un accordo vincolante con lo Stato del Kazakistan per la chiusura di tutti i contenziosi in corso e l’ingresso nel consorzio della compagnia di Stato kazaka KazMunaiGaz (Kmg).
Fonte: Borsa italiana