Sul ‘Sole 24ore’ è apparso un articolo di fondo del direttore, Roberto Napoletano, il quale rimarcava la necessità di scelte politiche forti, anche se in un momento difficile, tali da non imbarcare l’Italia in governicchi ‘balneari’ e di transizioni, buoni per tener la seggiola a qualcuno, ma non risolutivi dei nostri palesi, quanto atavici, problemi. Napoletano afferma: ‘Al Paese serve un governo politico con competenze tecniche che si misuri con i problemi veri. Il governo Ciampi, dopo il rischio bancarotta del ’92 e la manovra lacrime e sangue di Amato, fu in realtà un governo ‘politico’ e chi lo guidava era un civil servant cresciuto nelle passioni mazziniana e azionista, ma conosceva come pochi le regole dell’economia e dei mercati’. La prima necessità in questo momento, parlando di un nuovo governo, è che per avere dei buoni risultati è necessaria la competenza di chi svolge la funzione. Ed essa è la responsabilità politica principale, in un sistema rappresentativo, il quale distingue ruoli e forme della partecipazione. Per ora si discute del prossimo Governo e si cominciano nuovamente a far vive le voci sulle elezioni in prossimo anno. La lezione del passato ci dice che in questo modo dal punto di vista economico si rischia di buttare alle ortiche l’impegno a fare del 2017 un anno di crescita, con l’eventualità invece che si materializzi una nuova fase di stagnazione. La sconfitta del ‘Si’ è una sconfitta del Presidente del Consiglio uscente Matteo Renzi e le dimissioni sono la naturale conseguenza della strategia voluta dal premier. Renzi e la corrente a lui vicina del Pd escono da questa tornata con le ossa rotte, ma nonostante questo le conseguenze interne al partito non sono così scontate. I Renziani Doc continuano ad essere in larga maggioranza e, nonostante la debacle, difficilmente lasceranno il passo alla minoranza Dem. Minoranza che sta già preparando la controffensiva per la riunione di oggi, in cui verranno esposte tutte le criticità emerse dalle urne. Per quanto riguarda Renzi, la sconfitta pesa ancora di più. Per cercare di capire le sue future mosse, si può prendere a riferimento la precedente grande sconfitta del politico fiorentino: la disfatta alle primarie del 2012. Dopo la schiacciante vittoria del segretario Bersani, il futuro premier organizzò le sue forze per tentare un nuovo assalto al partito. Un anno dopo divenne segretario con il 67% dei voti. Difficilmente Renzi uscirà di scena, ma anzi cercherà una nuova rinascita 3 anni dopo la sua prima vittoria nazionale.
Cocis