La lotteria degli scontrini fiscali

Come anticipato  è in fase di lancio la lotteria degli scontrini, l’idea inserita in legge di Bilancio per incentivare i consumatori a farsi battere lo scontrino fiscale dai negozianti. L’obiettivo è evidentemente quello di spingere tutti i cittadini a chiederne il rilascio quando comprano qualcosa in negozio. E l’incentivo varrebbe anche per i negozianti, visto che una parte della vincita di uno scontrino andrebbe proprio al negoziante che lo ha emesso.

Si partirà dal prossimo marzo, in via sperimentale e limitatamente agli acquisti effettuati con carte di credito o di debito: la data del primo marzo 2017 come inizio del periodo sperimentale è però legata all’approvazione del decreto ministeriale attuativo che dovrà spiegare il meccanismo, risolvendo una serie di dubbi che iniziano ad arrivare dalle associazioni di categoria.
Qualche domanda, a cui il provvedimento ministeriale (dell’Economia, di concerto con lo Sviluppo Economico), arriva dalla CNA, confederazione nazionale artigianato: ogni scontrino vale uno, oppure bisognerà raggiungere un tot di spesa per vedere riconosciuto al codice fiscale il biglietto? In generale, non si sa ancora in che termini lo scontrino garantisca la partecipazione all’iniziativa, prevista dai commi 540 e seguenti della Legge di Bilancio.

La lotteria scontrini fiscali sarà a regime dal primo gennaio 2018, e prevede che gli scontrini relativi ad acquisti di beni o servizi da privati cittadini (non rilevano, quindi, acquisti legati ad attività di impresa o professionali), diano diritto alla partecipazione a un’estrazione a premi. Il cliente deve lasciare il codice fiscale al negoziante, il quale deve aver esercitato l’opzione per la trasmissione telematica dei corrispettivi. L’esercente deve anche trasmettere all’Agenzia delle Entrate i dati della singola operazione di acquisto con cui il contribuente partecipa alla lotteria degli scontrini. A questo proposito, la CNA di chiede in che modo sia possibile per il consumatore controllare che il negoziante abbia effettivamente trasmesso al fisco l’operazione.

E’ possibile partecipare anche con acquisti documentati da fattura, sempre se sono estranei all’attività d’impresa: anche qui, la fattura deve essere trasmessa telematicamente al Fisco. Possono sicuramente aderire tutti i commercianti che scelgono l’opzione per la fatturazione elettronica prevista dal dlgs 127/2015 attuativo della delega fiscale. La fatturazione elettronica, lo ricordiamo, è già obbligatoria verso la PA, mentre dal primo gennaio 2017 è facoltativa per le operazioni fra privati, agevolata con semplificazioni e benefici fiscali.

Infine, chi paga con strumenti tracciabili (carte di credito o di debito), ha il 20% di probabilità in più di vincere rispetto a chi paga in contanti. La sperimentazione che parte da questo 1 marzo 2017, come detto, riguarda di fatto solo i pagamenti tracciabili.

L’obiettivo della normativa è quello di combattere l’evasione fiscale, incentivando al contempo la digitalizzazione del settore del commercio sul fronte di fatturazione elettronica e trasmissione telematica dei corrispettivi. Gli esempi internazionali non mancano: Cina, Taiwan, Portogallo, Grecia, per fare alcuni esempi. In ogni paese ci sono regole diverse: numeri sullo scontrino per partecipare a un’estrazione nazionale, premi in denaro, premi in merce del negozio presso il quale è stato effettuato l’acquisto. Bisogna vedere quale strada intraprenderà l’Italia. In generale, nei paesi in cui c’è una lotteria degli scontrini, le entrate fiscali sono effettivamente aumentate. La CNA è ottimista: gli italiani amano il rischio: nel 2016 hanno speso in giochi 95 miliardi, il 4,4% del prodotto interno lordo, non molto di meno dei 135 miliardi per nutrirsi, circa un decimo del reddito netto disponibile, e questo ecosistema potrebbe favorire un esito positivo, aiutando l’emersione di una parte di economia sommersa e, ma sarà da verificare, contribuendo a favorire la ripresa dei consumi.

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