L’Italicum del governo Renzi alla Camera e il Porcellum di Calderoli al Senato, entrambi modificati sostanzialmente da due importanti sentenze della Corte Costituzionale, sono entrambi in vigore e applicabili. La prima conseguenza della sentenza della Consulta è che sui sistemi elettorali in Italia non si è creato un vuoto normativo e che quindi se il presidente della Repubblica decidesse di sciogliere le Camere si può andare a votare immediamente. Anche se con due sistemi disomogenei, ma non così diversi. Matteo Renzi dopo la sentenza della Corte costituzionale ha iniziato la campagna elettorale del ‘suo Pd’, il quale viaggia su binari diversi di quello dei vari Speranza, Bersani, D’Alema ed altri. Renzi deve correre prima che le opposizioni interne al suo partito diventino maggioranza e arrivino a farlo fuori dalla segreteria del partito. Dall’altro versante Giorgia Meloni e Matteo Salvini nella manifestazione di domani davanti a Palazzo Chigi chiederanno a gran voce il ritorno immediato alle urne. La Meloni dichiara: ‘La sentenza della Consulta ci consegna una legge elettorale che permette di andare alle elezioni. Non ci sono più alibi. Chi nega questa evidenza, in realtà, lo fa solo per rimanere abbarbicato sulla poltrona. E noi scenderemo in piazza per chiedere subito le urne’. Una posizione netta sulla quale viaggia un fronte trasversale, dal M5s alla Lega e FdI-AN, fino a Renzi, ma che trova le barricate di Forza Italia. Berlusconi vuole arrivare alla scadenza naturale della legislatura e la maggioranza del suo partito si è allineata sulla sua linea. Da qui ad un anno l’ex Presidente del Consiglio spera di portare a casa due risultati: una legge elettorale proporzionale senza preferenze e la sua riabilitazione politica con la sentenza della Corte di giustizia europea, che dovrebbe arrivare entro il 2017. Lasciare scorrere la legislatura per un altro anno rischia di aprire una lunga campagna elettorale con uno scontro polarizzato tra Renzi e Grillo, lasciando al centrodestra un ruolo marginale. Andare al voto subito con il Consultellum non può che essere un bene per il centrodestra. Prima di tutto si darebbe continuità alla vincente campagna referendaria che ha visto unito tutto il centrodestra, e poi, con il Consultellum, alla Camera resta premio alla lista che superi il 40% e i 100 capilista bloccati, favorendo l’aggregazione di più forze politiche e anche la scelta di uomini fidati da portare in Parlamento. Al Senato la partita resta aperta su base regionale e con il ritorno della preferenza unica si potranno candidare elementi radicati sul territorio in modo forte. Anche al Senato, così come alla Camera, il centrodestra con progetti chiari e unità d’intenti non partirebbe battuto, contando sulle regioni del nord e sullo storico bacino di voti del sud.
Elezioni con i due diversi ‘Consultellum’ in vigore alla Camera e al Senato
Quello che sicuramente i due sistemi elettorali non garantiscono, né presi singolarmente né tantomeno combinati, è la governabilità. Con due leggi proporzionali, e vista la frammentazione tripolare presente nel sistema politico italiano, è molto difficile ipotizzare una maggioranza chiara e uguale in entrambe le Camere. Ovviamente, ed in merito alle elezioni, decideranno i capi dei partiti della maggioranza ed il Capo dello Stato, Sergio Mattarella.
Cocis